TAORMINA – Continua a far discutere la questione delle chiusure invernali a Taormina. Il sindaco Cateno De Luca “battezza” il 2024 con un comizio dai toni roventi in piazza IX Aprile e avverte gli operatori economici, che per tutta risposta alzano le barricate sulla prospettiva dell’obbligo a restare aperti. Si va allo scontro e in questa diatriba, come abbiamo evidenziato su TN24, si rischia di alzare un polverone senza risolvere nulla perché il problema non è chi resta aperta o chi chiude ma l’assenza di voli per la Sicilia per il periodo di bassa stagione. E – repetita iuvant – senza i collegamenti aerei tutto il resto è “vento di tramontana”.
“Sull’obbligo di restare aperte alle attività commerciali sarebbe, intanto, cosa più saggia e di buon senso non l’imposizione ma la richiesta ai titolari di mantenere in attività gli esercizi”: così sulla vicenda interviene il general manager di Egmont Viaggi, Nicola Salerno (ex assessore al Turismo) che, attraverso una puntuale riflessione sul tema, pone l’accento sull’esigenza intanto di programmare le strategie e soprattutto l’offerta della città e fare conoscere il tutto per tempo.
“Caro direttore – scrive Salerno a TN24 – ho letto con molto interesse l’editoriale dal titolo “Chiusure d’inverno, a Taormina va in scena la solita inutile polemica” e l’ho trovato molto interessante e ricco di spunti, alcuni velati ed altri meno come è tua abitudine. Non ho letto la parola “programmazione”, io penso volutamente da te “velata”. Sono trascorsi 8 mesi da quando si è insediata l’Amministrazione del sindaco De Luca, ad oggi mi sarei aspettato dall’assessore al Turismo, Sferra, almeno una convocazione per una consulta sul turismo per conoscere i programmi che riguardano l’accoglienza della nostra città. Abbiamo letto e sentito che al sindaco non è piaciuto passeggiare sul Corso Umberto di Taormina e vedere molti locali commerciali chiusi, ma come si possono obbligare le attività commerciali a restare aperte solo con i proclami, senza uno stralcio di pianificazione turistica per i prossimi 2/3 anni?“.
“Incominciano le fiere del turismo – prosegue Salerno -, la prossima settimana saremo ad Utrect il mercato olandese è una importante nicchia di clientela che viaggia tutto l’anno, mentre la settimana successiva saremo presenti al Fitur di Madrid, gli arrivi della clientela spagnola sono numeri importanti per la Sicilia e per Taormina. Fra due mesi ci sarà la ITB, una manifestazione turistica di rilevanza internazionale, Taormina avrà uno stand a Berlino? E quali saranno i programmi per la stagione turistica? Oppure avremo l’assessore che farà un giro per gli stand? Sarebbe utile conoscere nel giro di qualche settimana, una programmazione per Pasqua, che quest’anno cade a fine marzo”.
“È consuetudine con una “Pasqua bassa” un calo di presenze, e questo potrebbe costringere gli operatori commerciali ad una forzata apertura ritardata delle attività, con la conseguenza di una città ancora in “letargo” e non proprio all’altezza del brand Taormina. Quindi, agiamo in tempo evitando la modalità “U maravigghiatu da rutta”. Per i neofiti, forse è troppo presto pensare a Pasqua se non siamo neanche alla befana, ma per i tour operators la tempistica è importante per fare marketing su una destinazione. È chiaro che in pochi mesi non si possono realizzare grandi cose, ma sarebbe utile per un’efficace pianificazione conoscere quali sono i programmi futuri a breve, medio e lungo periodo che riguardano la nostra città”.
