TAORMINA – Una proroga di 6 mesi e poi, dopo pochi giorni, una successiva di 12 mesi. E’ successo di tutto nell’arco di pochi giorni sul futuro della Cardiochirurgia Pediatrica a Taormina. Il Bambino Gesù di Roma ha dato disponibilità ad andare avanti all’ospedale di Taormina con la sua equipe ma non per soli 6 mesi, chiedendo un tempo più lungo per programma le attività. Altrimenti ci sarebbe stato l’addio non soltanto a Taormina ma alla Sicilia. Non si prestava ad interpretazioni la posizione dell’ospedale pediatrico romano, guidato dalla presidente Mariella Enoc. Un aut-aut al quale ha fatto seguito la svolta con la proroga per 12 mesi, sino al 31 luglio 2023, decisa con coraggio dal commissario straordinario dell’Asp Messina, Bernardo Alagna, che a sua volta ha atteso a lungo dei segnali dalla Regione che non arrivavano e si è assunto la responsabilità di risolvere il problema.
Il Bambino Gesù ha detto di no al trasferimento a Palermo, in agenda da tempo immemore e che è ormai in agenda da 12 anni perché la struttura aperta a Taormina fu avviata come una sede provvisoria in attesa che venisse realizzato il reparto di Cardiologia pediatrica a Palermo. Lavori che però non sono mai stati ultimati e allora, nel frattempo, la situazione è cambiata.
Il Bambino Gesù vuole continuare a lavorare a Taormina e si è detto pronto a lasciare la Sicilia nel caso in cui non fosse stato possibile proseguire per almeno un anno l’esperienza al San Vincenzo. Sarà una proroga ma, a questo punto, diventa la premessa per un prolungamento più ampio, che magari si concretizzerà poi nel 2023. Le basi sono state gettate. E la battaglia l’ha vinta Enoc.
