TAORMINA – Così l’attuale sindaco di Taormina, Mario Bolognari, ha spiegato sabato sera nel suo comizio in piazza IX Aprile la sua ricandidatura alla guida della città alle elezioni 2023.
“Abbiamo il dovere di completare questo lavoro. Ecco perché ho resistito. Dicono che mi candido per orgoglio. D’Aveni dice che l’ho fatto per orgoglio. Non è così. Ritengo sia giusto rendere conto al cittadino. Il cittadino è libero di votare e di mandarmi a casa, ma il cittadino e non la conventicola di quattro che si riuniscono in una stanza e decidono ad un tavolo che mi devo fare da parte. Passo avanti e passo indietro? E che siamo al valletto? Il sindaco uscente ha il dovere, non il diritto, ma il dovere di sottoporsi al giudizio popolare. Non potevo portarmi il peso, domani, di aver consegnato la città più bella del mondo a uno qualsiasi. Bisogna trovare in noi la forza, l’intelligenza e il senso di responsabilità per cancellare i due anni di pandemia e risorgere per la quarta volta in un secolo. Siamo risorti dopo la prima guerra mondiale, dopo la seconda guerra mondiale, dopo la guerra del Belice che fece fallire molte imprese di Taormina e ora risorgeremo dopo la pandemia”.
