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Raneri: “Basta fango su chi ha governato Taormina negli Anni 70-80. Dissesto era evitabile, ha ragione De Luca”

TAORMINA – Si accende la polemica sulla situazione finanziaria del Comune di Taormina, che ha dichiarato nel 2021 il default. Sulla questione della “massa debitoria degli Anni 70-80” (epoca Longo-Garipoli) che avrebbe spinto poi in termini determinanti il Comune al dissesto finanziario, si registra una dura presa di posizione dell’ex vicesindaco della Giunta Garipoli, Eugenio Raneri, che in una lunga e dettagliata nota smentisce questa tesi, chiede rispetto gli ex sindaci ed ex amministratori della Prima Repubblica. “No al fango, non lo consentirò”, evidenzia Raneri, che dà ragione a Cateno De Luca sulla convinzione che il dissesto a Taormina fosse evitabile e si sofferma sulla vicenda chiave del dissesto: il lodo Impregilo.

“Il 28 e 29 maggio – scrive Raneri in una nota – si svolgeranno le elezioni Amministrative a Taormina; i cavalli di Frisia a difesa dei candidati sindaci sono stati schierati ed in nessuna lista troverete il mio nome. Scelta personale che mi porta a ringraziare chi e quanti negli incontri avuti senza esito e trattative ci siamo confrontati, per proporre all’elettorato un’alternativa all’attuale governo della Città. Credo di aver dato così una risposta esaustiva a chi mi ha chiesto o scritto di una mia ipotesi di candidatura o impegno; conosco me ed abbastanza i miei polli. Sbaglia ed ha fatto male i propri conti chi o quanti hanno pensato che io in questa campagna elettorale restassi zitto o mi facessi i fatti miei, come nelle passate competizioni elettorali amministrative nelle quali ho deciso di non candidarmi”.

“Nell’epigrafe di Pietro Aretino viene riportato “che d’ognun disse mal, fuorché di Cristo, scusandosi col dir: “Non lo conosco!” chi ha da intendere, intenda; io certe cose li facevo nella culla e non mi è mai piaciuto esercitare il ruolo di Giano Bifronte. Quello che ho cercato, con -parecchia sintesi-, di evidenziare su fatti o criticità che hanno ed interessano la Città l’ho scritto; era un mio dovere e rispetto verso Amministratori passati”.

“A chi mi legge, prima di continuare, suggerisco di dare una rilettura ai punti “B e C” di questa mia precedente riflessione. LEGGI QUI. Oriana Fallaci, in un particolare momento della nostra storia ha scritto: “Vi sono momenti, nella vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre”. Unico rammarico delle mie personali scelte? Mi manca il palco, per poter raccontare le fiabe di “Pinocchio” in edizione riveduta e riadattata della politica taorminese mistificata, prima con -Carta 93, poi con – La nostra Taormina- oggi sicuri ed orgogliosi di quanto programmato e realizzato si escogita il “Noi Taormina”: insomma alla romana una “Taormina de ‘Noantri”. L’imperativo è “a tutti i costi” e “senza rossore”; anche se qualche fenomeno è rimasto con il cerino in mano”.

“Tocca agli elettori valutare e giudicare, io per quello che sono stato, con il mio carattere e la mia memoria storica, ritengo di potermi permettere di valutare ed esprimere il mio pensiero, ancora una volta a tutela di quanti hanno amministrato negli ultimi cinquanta anni del secolo scorso e coinvolgendoli in modo subdolo nel dissesto finanziario o fallimento dichiarato. Inquadramento territoriale, vorrei definirlo così per ricordare a qualcuno che avendo avuto l’onore e l’onere di essere Amministratore ai tempi della Prima Repubblica, prima di salire in cattedra e spargere insegnamenti è necessario conoscere la genesi del verbo, per cui gli ricordo che:
1) Nella Prima Repubblica era in vigenza altro Ordinamento; per intenderci: il TUEL (D. Lgs. n. 267/2000 e successive modifiche ed integrazioni) non esisteva, prova ne sia che gli Atti di Giunta e Consiglio venivano sottoposti all’approvazione della Commissione Provinciale di Controllo CPC);
2) Non era stata concepita la Bassanini uno, bis, ter, quater…, per capirci la separazione tra funzioni di indirizzo politico-amministrativo e funzioni di gestione amministrativa;
3) Poi venne pure il pronunciamento della Corte Costituzionale sulle espropriazioni per pubblica utilità al valore di mercato;
4) Taormina Classificazione sismica: S 9 risale all’anno 1981, D.M. 23.9.1981; con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274/2003, aggiornata con la Delibera della Giunta Regionale della Sicilia n. 408 del 19.12.2003 e successivamente modificata con la D.G.R. n. 81 del 24 febbraio 2022, oggi Taormina è Zona sismica 2; semplicemente per far capire che le Scuole realizzate dalla Prima Repubblica in tutto il territorio comunale risalgono a prima del 1981 (qualche dettaglio in più su Taormina Centro a qualche fenomeno ricordo che le Scuole Elementari sino al 1955 erano ospitate tra Piazza IX Aprile, Biblioteca e Corso Umberto 146, Uff. Rag. Piano terra; nell’anno scolastico 1955-56 furono trasferite in Via Cappuccini questo per docenti e discenti).
5) Tanti altri adempimenti di legge vincolanti per le Amministrazioni pubbliche hanno date ben precise e visto che studiate e sapete intendere, siete pregati di non buttare fango”.

“Io non giudico, valuto, e mi ritengo capace di valutare perché studio. I politici e gli amministratori della Prima Repubblica, mi hanno insegnato che le Amministrazioni sono continuità i debiti si pagano, anche se risalgono agli anni 70 o 80 e per fare anche qualche esercizio di memoria sulla ”indennità esproprio Ragusa? Ma i Piani PEP per realizzare le Cooperative Contrada Chiusa, proprietà Pignato ed altri ed in Contrada Zappulla (proprietà Ragusa ed altri) sono stati dimenticati? Chi li ha approvati, chi non ha previsto le indennità di esproprio adottando un iter di approvazione lontano mille miglia dalle procedure di legge. Io, ai tempi non sedevo nei banchi del Consiglio comunale, (questo però è stato uno dei primi temi caldi o meglio bollenti che ho dovuto affrontare appena ricevuta la delega all’urbanistica dal sindaco Garipoli, da lui ho appreso pure che: “Eugenio vediamo che possiamo fare, le Amministrazioni sono continuità e le consiglio di farsi le fotocopie delle Carte importanti, perché spariscono”). E allora: Assessorato al Territorio, CRU, audizioni, ben tre visite/ispezioni del CRU a Taormina, per rendersi conto di ciò che era stato realizzato, ma siamo riusciti a ottenere la sanatoria dell’iter procedurale e non emettere le ordinanze di demolizione richieste dalla Regione; senza buttare fango su alcuno”.

“Piscina comunale? Siamo stati difesi bene o male? Chi ci doveva difendere perché si è accorto, in tempi recenti, di qualche pagamento fatto? I Collegi di difesa a pagamento per deliberare – si consiglia di costituirsi – chi li ha inventati? Parcheggi Lumbi-Excelsior e galleria, lavori sospesi da un anno e mezzo e Comune condannato al pagamento di 42 milioni. Per memoria riporto una breve sintesi di quanto scritto già in precedenza sul lodo Impregilo (edizione 2018): Le elezioni amministrative del maggio 1989 hanno avuto come sindaco Achille Conti dal maggio 1989 ad ottobre 1993, da ottobre 1993 novembre 1993 sindaco Santo Briguglio; con le Amministrative del 21 novembre 1993 è poi subentrata l’Amministrazione del sindaco Mario Bolognari”.

“Emerge che il R.T.I. Impregilo ed altri, si rendevano inadempienti agli obblighi contrattuali; ritardando le indagini geognostiche e geotecniche a loro carico ai fini della redazione dei progetti costruttivi riconducibili alle migliorie presentate in sede di gara, tanto che la D. L. il 23.12.1992 ritenne necessaria la sospensione dei lavori. Supplite le deficienze del R.T.I. a seguito dell’intervento dell’Amministrazione (Bolognari) si rese necessario un mutamento delle previsioni contrattuali originarie con tre perizie di variante. In particolare la terza di variante generale. Quest’ultima fu approvata con Del. di G. M. n. 17 del 13.1.1994 per un importo di €. 74.159.060179, atto aggiuntivo del 9.3.1994 n. 165, con ripresa dei lavori avvenuta nel marzo 1994 e Del. G. M. n. 425 del 16.7.1996 di Approvazione ipotesi di accordo bonario ex art. 31 bis L. n. 109/94. Impregilo però continuava con richieste dilatorie e risarcitorie (riserve); tanto che Impregilo con atto di notifica del 8.8.1996 proponeva domanda di arbitrato, ai sensi dell’art. 32 della L. n. 109/94. (Nomina componente Avv. Lorenzo Acquarone Del. G. M. n. 497 del 28.8.1996). La domanda è: poteva attivarsi la procedura dell’arbitrato? Personalmente credo di no, in quanto non era prevista nel capitolato”.

“L’’istanza di ricorso al lodo arbitrale per definire le controversie sorte tra l’Amministrazione e il R.T.I. – continua Raneri – è stata richiesta da Impregilo con riferimento alla Legge Merloni n° 109/’94 art. 31bis che prevede la possibilità di risolvere il contenzioso anche in corso d’opera quando a seguito dell’iscrizione di riserve sui documenti contabili l’importo economico dell’opera possa variare in misura sostanziale e in ogni caso non inferiore al 10% dell’importo contrattuale. Con l’art. 32 della medesima Legge si prevede che la definizione delle controversie venga deferita ad un collegio arbitrale. Nella memoria aggiuntiva del del 26.4.2008 (Amministrazione Passalacqua) alla Suprema Corte di Cassazione, Sez. I^ Civile, i legali Avv. Giacobbe-Scuderi che difendono il comune, (questo dopo che si erano trovate (nel mio archivio) “molte carte comparse”) a pag. 2 scrivono: (e qui vi è un viaggio a Roma dell’ex sindaco Passalacqua, con l’allora Segretario generale dott. Michelangelo Lo Monaco ed Eugenio Raneri): Per l’apprezzamento della dedotta nullità si deve partire dalla considerazione che il contratto, contenente la clausola compromissoria che ha dato origine al giudizio arbitrale di cui si tratta, è stato sottoscritto dalle parti il 28 dicembre 1989. Le parti in particolare, hanno concordato: a) nel contratto, all’articolo 15, che “…per quant’altro non previsto nel presente contratto le parti fanno riferimento al Capitolato Generale di Appalto per le opere di competenza del Ministero dei Lavori Pubblici approvato con D.P.R. 16/7/1962 n.1063…”; b) nel Capitolato Speciale di Appalto, all’articolo 30, che “…per la definizione di tutte le controversie che insorgessero fra l’ente appaltante e l’appaltatore si applicheranno la procedura e le norme di cui al Capo VI del capitolato generale di appalto e degli artt.23, 64, 107 del R.D. 25/5/1895 n°350…”, e segnatamente gli articoli da 42 a 51 (risoluzione in via amministrativa delle controversie e di arbitrato). L’arbitrato ex DPR 1062/63 trovava applicazione “normativa” in Sicilia, ai sensi del richiamo contenuto nell’art. 9 legge reg. 26 maggio 1973 n° 21, e quindi non era derogabile la composizione qualificata del collegio arbitrale con 5 membri ex art. 45 del DPR medesimo. Tuttavia, il giudizio arbitrale intervenuto tra le parti a seguito dell’istanza di arbitrato dell’8 agosto 1996, contrariamente a quanto previsto dall’articolo 45 del D.P.R. 1063/62, è stato condotto sulla scorta delle previsioni di cui all’articolo 32 della Legge 109/94, da un Collegio composto da tre membri, mancanti delle qualifiche richieste dalla normativa di cui al Capitolato Generale””.

“Quindi? Non sono avvocato, ma mi sembra di capire che: il contenzioso si sarebbe potuto definire in via amministrativa secondo le previsioni del C.G.A. (Capitolato Generale di Appalto). Per qualche chiarimento in più si possono consultare le 30 pagine della Sentenza emessa dalla Cassazione (R.G.N. 9224/2004, Cron. 14574, Rep. 5244, del 28.4.2010…Avevamo vinto, pardon il Comune, era l’anno 2010 per chi ha da intendere, e potrei continuare su Impregilo”.

“Ritornando alla lezione sulla dichiarazione di dissesto e volendo ricordare che la pandemia in Italia può ricondursi ad un inizio a marzo 2020 e con fine a marzo 2022. Con un lancio di Ansa Sicilia del 4 luglio 2021, il sindaco dichiara la dolorosa notizia di una scelta inevitabile, in quanto la Corte dei Conti aveva bocciato il piano di rientro presentato dalla precedente amministrazione di 18 milioni di euro. A proposito: il fallimento finanziario di Taormina, della più conosciuta meta turistica della Sicilia e tra le più di quelle italiane: il resto è “vergogna”. Non essendo docente ma ragioniere di “campagna” mi limito a riconfermare quanto – da sempre – sostenuto: “Taormina non poteva e non doveva fallire”, a Taormina non sono mancati né le potenzialità né adeguate risorse a Taormina sono mancati Amministratori competenti e responsabili. La dimostrazione è racchiusa e consultabile nella Delibera di Consiglio comunale n. 66 del 22 luglio 2021: LEGGI QUI.

“Parliamo di 572 pagine, Delibera di Consiglio e Giunta, pareri Tecnici, Relazioni Ministeriali, Ordinanze, Interlocuzioni in video conferenza, note e Deliberati della Corte dei Conti, ennesima Transazione Comune-Asm di 2 milioni 400 mila euro, con relativa Consulenza Tecnica dal 2010 al 2021 e molto altro, stranamente non sono allegate le integrazioni richieste sia dal Ministero che dalla Corte dei Conti”.

“La differenza tra la procedura Ordinaria o Semplificata la si può apprendere dai 2 Comunicati della Commissione OSL, riguardanti il Piano di estinzione della massa passiva del 6 giugno 2022, e del 6 febbraio 2023 (tre mesi per decidere; richiesta Commissione Del. n. 13 del 2.7.2019, Giunta Del. n. 1417 del 25.9.2019. Tutta colpa del Covid?”.

£La rilevazione della massa passiva, la genesi i criteri di ammissione, approvazione e pagamento fornitori e personale dipendente del Comune, Regolamenti, criteri, Comunicati stampa sono verificabili e consultabili dal link Commissione Straordinaria di Liquidazione, anche se la questione è complessa ed ostica. Evitiamo di dire “baggianate”. LEGGI QUI

“Il giudice Falcone ha detto: “Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così. Solo che quando si tratta di rimboccarsi le maniche ed incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare. Ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare”. Chiaro? Taormina non meritava una dichiarazione di dissesto, gli atti posti in essere dalla Commissione Straordinaria di Liquidazione, O.S.L., parlano chiaro, come altrettanto chiara è la relazione informativa sull’attività svolta al 31/1/2023, del 6.2.2023”.

“Cosa doveva fare il sindaco in carica ad inizio mandato, lo ha ben spiegato e rispiegato più volte l’on. Cateno De Luca, ed è la tesi per la quale propendo; la macchina c’era, bastava sostituire il pilota ed il motore farlocco. Se i debiti si devono pagare a prescindere, dove sta scritto che io cittadino debba pagare perché al cittadino evasore sia stato consentito di evadere, sì di evadere, l’imposta di soggiorno, i suoli pubblici, gli affitti, l’acqua, la Tari/Tasi; in modalità “futtitinni”! Spiegatemi perché io residente taorminese devo pagare tasse, imposte e quant’altro al massimo delle aliquote di legge?”.

“Ora si tenta di ribaltare la frittata ribaltando le responsabilità sulla Prima Repubblica? Io non lo consentirò mai, prove e documenti non mancheranno. Se dopo quattro anni di “convivenza” con l’attuale sindaco alcuni si sono accorti che non andava niente bene, perché ad un quarto d’ora dalle presentazioni delle liste sono rientrati all’ovile? Me lo spiegate questo miracolo sulla Via di Damasco? Se l’on. Cateno De Luca era la cura appropriata per Taormina, come l’avv. Antonio Fiumefreddo lo era stato per Asm, cosa è successo? Sinistra, centro, destra, ombelico del mondo, eterogenei, differenziati ed indifferenziati, tutti insieme appassionatamente, fenomeni, scienziati, fatemi capire. Sono confuso”.

“In politica, mi hanno insegnato che quando si fanno trattative politiche si discute e ci si confronta su strategie, programmi, etc., anche con le rappresentanze misurate con il “Manuale Cencelli” ed infine si firma. Così, tanto per non farsi “sputtanare” e restare con il cerino in mano. Verba volant, scripta manent. Se i candidati della lista/e dell’on. De Luca hanno deciso di restare, vuol dire che vogliono rimboccarsi le maniche per incominciare a cambiare la città anche se vi è un prezzo da pagare: ma non buttate fango, assumetevi le vostre personali responsabilità. Questa io la chiamo coerenza; io a colazione sono socialista, a pranzo, sono socialista, a merenda sono socialista a cena sono socialista, mi corico e mi sveglio socialista. Capito? Parecchi e certamente non solamente io, hanno l’obbligo di prendere parola se hanno dignità e rispetto dei loro padri che hanno svolto funzioni di governato nella Città di Taormina. Tutto il resto è noia”.

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