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Agenzia delle Entrate, Giunta di Taormina delibera ok alla chiusura della sede di Trappitello

TAORMINA – La sede dell’Agenzia delle Entrate di Trappitello, si avvicina alla chiusura. La Giunta comunale di Taormina ha formalizzato infatti una delibera con la quale dispone il recesso dal protocollo approvato a suo tempo, dalla Giunta Giardina il 30 dicembre 2016. Ora, con delibera della Giunta De Luca, dell’11 gennaio 2024, si fa un ulteriore passo, a questo punto quasi definitivo, verso la dismissione della sede di Trappitello, dando seguito anche all’atto di indirizzo già esito dal Consiglio comunale del 9 dicembre scorso che va proprio in questa direzione.

La Giunta ha deliberato di “non voler prorogare e/o concedere nuovamente in comodato gratuito all’Agenzia delle Entrate – direzione regionale della Sicilia, l’utilizzo dei locali di Trappitello, non di proprietà dell’ente ma locato da soggetti terzi”. Si dispone, inoltre di “dare mandato all’Ufficio Tecnico di comunicare tempestivamente all’Agenzia delle Entrate – direzione regionale di Palermo, che i locali di Trappitello devono essere sgomberati entro 60 giorni con decorrenza dalla data di ricevimento della comunicazione”. Il Comune di Taormina “provvederà al pagamento dell’affitto dei locali sino allo sgombero dei locali da parte dell’Agenzia delle Entrate e comunque non oltre il termine di 60 giorni assegnato all’Agenzia, per il predetto incombente, con carico di rivalsa in quota parte nei confronti degli enti sottoscrittori del protocollo d’intesa”. Si dà, inoltre, mandato “all’Utc di trasmettere la delibera ai Comuni di Castelmola, Francavilla di Sicilia, Gaggi, Gallodoro, Giardini Naxos, Graniti, Letojanni, Malvagna, Moio Alcantara, Mongiuffi Melia, Motta Camastra, Roccafiorita, Roccella Valdemone, Santa Domenica di Vittoria, attraverso le pec istituzionali di tali enti, e – contestualmente – richiedere loro le somme dovute per i canoni di locazione e per i costi di gestione, previa riqualificazione degli importi”.

La Giunta taorminese, nel richiamare l’avvenuta scadenza del contratto di locazione e il comodato d’uso gratuito, ha anche rimarcato che “nel corso degli anni i Comuni che hanno sottoscritto il protocollo non hanno mai compartecipato alle spese di locazione e di gestione dei locali utilizzati dall’Agenzia delle Entrate, che sono stati interamente sostenuti dal Comune di Taormina”.

In buona sostanza, la chiusura dell’Agenzia delle Entrate ora incombe. Da un lato c’è il Comune di Taormina che, nel prendere atto della situazione, non vuole più farsi carico delle spese sostenute mentre gli altri comuni sin qui facevano i “finti tonti” e non versavano nulla. Surreale appare il fatto che 15 comuni abbiano sottoscritto un protocollo d’intesa nel 2016 per ripartirsi i costi di locazione ma poi da quel momento Taormina pagava mentre gli altri non versavano nulla. Sarebbe auspicabile magari adesso l’apertura di un ragionamento con l’Agenzia delle Entrate, che ha richiesto l’adeguamento e messa a norma dei locali e che potrebbe venire incontro alle esigenze del territorio e della gente, per non lasciare sguarnito di questa sede il primo polo turistico siciliano. E magari, chissà, AdE, che di certo non ha problemi economici, potrebbe farsi carico di una parte dei costi per le opere da realizzare.

Al netto di tutte queste dinamiche ora chi rischia di prenderlo in quel posto sono i cittadini della zona, ai quali si sta decidendo di togliere un servizio importante. Incombe l’ennesima delocalizzazione dopo altri che già in passato sono stati chiusi in questo territorio e ricollocati lontani da questo contesto territoriale.

E’ il momento dei conti e dei bilanci ma non è pensabile che i cittadini di Taormina e dell’hinterland debbano rimetterci sulla loro pelle perché la politica di un intero comprensorio non vuole ripartirsi le spese. Se nel 2024 la soluzione alla quale pervengono 15 comuni è quella di far chiudere un ufficio e spedire i cittadini a perdere mezza giornata a 50 km di distanza, a Messina, come direbbe la sora Lella, “annamo bene, proprio bene”.

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