Paura ma anche tanto coraggio per Attilio Fini, 93enne ex atleta olimpico di sciabola e allenatore della nazionale italiana di scherma più vincente di sempre. La sua squadra ha vinto 21 medaglie olimpiche in 25 anni. Qualche giorno fa – come riportano Open e il Corriere della Sera – in piazza De Agostini a Milano, ha incontrato un uomo che gli ha puntato una pistola davanti. «In quel momento mi ha intimato: “Dammi i soldi o l’orologio”». La reazione di Attilio Fini è stata prontissima: «Gli ho dato un cazzotto in faccia, poi un colpo sulla mano che ha fatto schizzare via la rivoltella e infine uno spintone: è finito incastrato tra alcuni motorini». Fini è riuscito a neutralizzare il malvivente e farlo arrestare.
Alla fine è arrivato qualcuno ad aiutarlo: «Sono arrivati due ragazzi e hanno immobilizzato l’uomo in attesa della polizia. Era un algerino, nel suo Paese era ricercato per omicidio: non una cosuccia». Fini spiega che la tecnica che ha usato è stata «un attacco sul tempo dell’avversario. Come nella sciabola, quando devi bruciare il rivale sullo scatto. Il mio passato mi ha aiutato: in pedana servono decisione e riflessi». Ed è stato aiutato dal fatto che il cittadino algerino gli si è avvicinato troppo e in maniera imprudente: «Sapeva benissimo quello che faceva. Ma non si aspettava la mia reazione: l’ho colto di sorpresa», dice a Flavio Vanetti. Il 93enne dice di non aver avuto paura sul momento: «È scattato tutto all’improvviso, ho capito che non c’era da rimanere con le mani in mano. Ora, a mente fredda, dico invece che ho corso un bel rischio. Però la reazione nella mia testa è stata chiara: i soldi non te li do. E nemmeno l’orologio, che porto a destra sotto il maglione. Se mi avesse aggredito per strapparmelo, non l’avrebbe trovato subito».