Il mondo celebra in queste ore la pizza. Una passione senza confini che vale un fatturato di 60 miliardi di euro: secondo gli ultimi rilevamenti del Centro Studi Cna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) su dati di Infocamere e Infoimprese, la produzione giornaliera solo in Italia, è di 8 milioni di pizze, ben due miliardi l’anno.
Quelli italiani sono ovviamente, numeri da campioni del mondo: sono quasi 127mila, infatti, le imprese che producono e vendono la pizza, di cui 76.357 sono veri e propri esercizi di ristorazione, 40mila sono ristoranti-pizzerie e circa 36.300 bar-pizzerie. Sono due le filosofie che animano il pianeta pizza: tradizione vs. pizza gourmet, ed è di sicuro la prima a vincere perché ben 8 italiani su 10 preferiscono la pizza tradizionale. La scelta dell’impasto ricade sulla farina 00 e sulla cottura nel forno a pietra e la spesa media si aggira intorno alle 7 euro.
Il World Pizza Day ricorre annualmente nella data del 17 gennaio ma l’amore per la pizza si celebra e si rinnova ovunque, ogni giorno. I protagonisti sono i consumatori ma anche e soprattutto i pizzaioli che di questo piatto ne fanno più di un mestiere ma una vera e propri arte: i pizzaioli. I maestri degli impasti sono quasi 105 mila e nei week-end superano addirittura i 200mila.
In Italia e all’estero uno dei volti più conosciuti e più apprezzati del settore è Giuseppe Santoro, presidente della Federazione Italiana Pizzaioli, siciliano che in questo momento viene considerato tra i pizzaioli maggiormente influenti nel mondo, per la sua abilità ma anche per le consulenze e le attività che porta avanti con una fitta agente di impegni ed eventi di prestigio.
Santoro percorre le orme dei vari Simone Padoan, Gabriele Bonci, Franco Pepe, Renato Bosco, Enzo Coccia, Alessandro Scuderi, Francesco Matellicani. Volti che hanno scritto la storia della pizza nel nostro Paese, ambasciatori del gusto che hanno dato una svolta al mondo pizza non soltanto per la qualità delle prelibatezze cucinate ma anche per il modo di interpretare questa categoria e per la capacità di elevarne gli aspetti etici e culturali, esaltando il gusto e la “mission” del mangiar bene e sano.
Santoro si pone come un innovatore, un ricercatore che ha rivisitato ricette e storie gastronomiche. Ha fondato nel 2003 la Federazione Italiana Pizzaioli che oggi ha rilanciato con successo, riprendendola nel 2020 sotto la sua guida e lanciando ora vari progetti di rilievo, tra i quali quello dei grani antichi che consentiranno di valorizzare la pizza siciliana con i prodotti autoctoni doc del territorio. Una sfida, questa, che ha il suo epicentro nella Valle del Ghiodaro, nel borgo di Mongiuffi Melia dove lo scorso dicembre è stata effettuata la semina del margherito con un’iniziativa ideata e portata avanti da Santoro.
Il maestro Santoro – di recente premiato con il Pizza Awards 2022 in Calabria – sta puntando sulla formazione della categoria e sta esportando le sue conoscenze in giro per il mondo con le consulenze presso le aziende più rinomate. Altri progetti lo vedranno protagonista in questo 2023, sempre in prima linea nella promozione a tutte le latitudini del made in Italy, con la pizza ma soprattutto senza mai perdere di vista la sua Sicilia.
Oggi la Federazione Italiana Pizzaioli risulta tra le associazioni di categoria più influenti in Italia, una realtà che diffonde l’identità della pizza nostrana ma soprattutto è diventata un laboratorio che attraverso i pizzaioli e le aziende della filiera riesce ad affermare e tramandare l’arte della pizza nel mondo.
