HomeAperturaViaggi di lusso: la "pacchia" degli eurodeputati

Viaggi di lusso: la “pacchia” degli eurodeputati

Oltre il Qatargate dalle parti di Bruxelles sembra esserci decisamente molto di più, alla faccia della sobrietà e con tanti saluti all’interesse collettivo. Così emerge un’altra storia che la dice lunga su come interpretano la propria “missione” istituzionale gli europarlamentari, compresi ovviamente anche i nostri connazionali che occupano i posti a Bruxelles.

Il quotidiano belga Le Soir ha indagato sulla pratica molto comune da parte degli eurodeputati di intraprendere viaggi (oltre quelli che rientrano nelle “missioni”” previste dal loro mandato) in prima classe e soggiorni in hotel di lusso pagati da grandi player extra-Ue per seguire magari convegni a tema o tenere riunioni informali su argomenti vari.

Dopo lo scandalo di corruzione del Qatargate, tra i deputati del Parlamento europeo è scattata una non casuale corsa ad aggiornare il registro della trasparenza. A notare la strana tendenza è stato proprio Le Soir, che ha analizzato oltre 328 dichiarazioni – riguardanti 140 eurodeputati – pubblicate da inizio legislatura, di cui 100 depositate soltanto nelle ultime settimane, proprio in seguito allo scoppio dello scandalo ha travolto l’Eurocamera. Nel registro della trasparenza sono comparsi improvvisamente centinaia di viaggi di lavoro e soggiorni di lusso. In alcuni casi a spese del Parlamento Ue, in altri a spese di organizzazioni o Paesi terzi. Tutti viaggi sul piano formale perfettamente regolari e documentati – pur se non sempre in modo tempestivo – ma che potrebbero anche rivelare uno degli strumenti di influenza più usati da alcuni governi che avrebbero interesse a condizionare i deputati europei.

Qualcuno, per rendere l’idea, sostiene che dietro all’approvazione definitiva allo stop dei motori benzina, diesel e ibridi dal 2035 votato ieri dal Parlamento Ue (con 340 voti a favore, 279 contrari e 21 astenuti) potrebbe pure esserci la volontà da parte di qualcuno di privilegiare l’acquisto di auto elettriche, al netto delle dichiarazioni di intenti sulle battaglie ecologiste.

Sempre secondo l’inchiesta di Le Soir, il Paese più generoso con gli europarlamentari è l’India: 117 notti offerte, in hotel a 5 stelle, per 30 viaggi complessivi. Poi ci sono i 115 di Israele (una capitale dell’hi-tech), gli Emirati, la Russia, il Venezuela, Taiwan, gli Stati Uniti, il Barhein e la Cina. Pechino produce 5 milioni di auto elettriche all’anno. Una quantità impressionante che fa riflettere e agita i malpensanti, visto che la Cina ospita 6 dei 10 dei maggiori produttori di batterie per auto elettriche.

Il primatista dei viaggi, secondo questa inchiesta, è un deputato tedesco dei Verdi, Reinhard Bütikofer, che è stato in Cina ma ha viaggiato molto anche in Russia e in India. Bütikofer presiede la delegazione per i rapporti con la Cina. E’ un’altra casualità?

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