HomeAttualità e CronacaVenezia mette la prenotazione per entrare in città: Taormina farà la stesso?

Venezia mette la prenotazione per entrare in città: Taormina farà la stesso?

TAORMINA – Venezia lancia la sfida finale per arginare il turismo di massa. Il sindaco Luigi Brugnaro annuncia l’arrivo di una piattaforma informatica che registrerà i nominativi di chiunque intenda accedere nel centro storico a partire già da questa estate. E’ una svolta che apre il dibattito su quello che potrebbe accadere adesso nelle altre località turistiche italiane più importanti, in un contesto che riguarda anche Taormina, capitale del turismo in Sicilia.

A Pasqua quasi 400mila persone hanno affollato il centro storico di Venezia e allora nella Laguna si è deciso di dare avvio alla sperimentazione di un sistema di prenotazione per chi decide di visitare il centro storico. Poi, dal 2023 si passerà al ticket. L’idea del primo cittadino è quella di arrivare entro luglio a una piattaforma informatica che registri i nominativi di chiunque intenda accedere a Venezia, veneti compresi.

Inizialmente non sono previste sanzioni, ma sconti e incentivi per chi deciderà di prenotare. In pratica, come spiega il Messaggero, verranno agevolati all’accesso e all’acquisto di biglietti per i musei, per i mezzi pubblici e altro, quei turisti che avranno fatto la prenotazione permettendo così una migliore gestione dei flussi e che potranno sia risparmiare che passare davanti a chi non avrà prenotato. Prenotazione dalla quale dovrebbero essere esonerati i turisti che scelgono di pernottare negli alberghi veneziani e ovviamente i residenti della Città metropolitana, ma non il resto dei veneti.

Venezia fa sapere che sarà “la prima al mondo” a sperimentare questa iniziativa. Va detto e riconosciuto che Venezia ha un sindaco che a pieno titolo va considerato tra i migliori dell’intero panorama nazionale. Ora, come detto, c’è da capire chi vorrà accodarsi all’innovativa sfida che parte da Venezia e fare un’analoga scommessa. Il pensiero corre inevitabilmente anche a Taormina, che da anni lamenta e mugugna di essere invasa dal turismo di massa. Ma la sensazione, almeno per adesso, è che Taormina se ne guarderà bene dal seguire questa strada che a primo impatto può sembrare la panacea per i mali ma rischia di diventare un boomerang. Da un lato diventerebbe un modo per contenere i flussi ma dall’altro rischierebbe di togliere alla città flussi che, al netto di quelli che godono soltanto con il lusso, è anche e soprattutto fatta di bar, gelaterie, negozi e attività che senza quella tanto discussa “massa” rischierebbero di andare incontro ad una crisi ancora peggiore di quella che gli ultimi due anni hanno imposto.

Venezia insomma è Venezia, Taormina è Taormina. Sono due capitali del turismo in Italia ma ognuna con la sua identità e ciascuna con le sue peculiarità, molto diverse tra loro e che non si prestano ad uno scenario in “carta carbone”, perché il territorio è differente e il tessuto economico e sociale anche. Auguri a Venezia e siamo certi che andrà bene. A Taormina qualcosa, indubbiamente, bisognerà fare ma è preferibile tenersi lontano dall’onda emotiva di facili emulazioni che rischiano di diventare alchimie boomerang. Meglio andare dritti per la propria strada ed evitare di farsi del male da soli, come già troppo spesso accade da queste parti.

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