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Ucraina al buio: la spietata strategia russa

Ancora una pioggia di missili russi sull’Ucraina. Diversi esplosioni sono state segnalate nelle principali città, dalla capitale Kiev a Leopoli, da Kherson ad Odessa in quello che è stato definito uno dei più grandi bombardamenti dall’inizio della guerra.

L’attacco sferrato da Mosca ha colpito 10 regioni del Paese ferendo diverse persone. Colpiti edifici residenziali privati e infrastrutture energetiche con le varie zone che subiscono interruzioni di corrente e hanno problemi al rifornimento idrico. “Una barbarie senza senso”. Così il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba con un tweet ha commentato quanto accaduto. ”Sono le uniche parole che mi vengono in mente vedendo la Russia lanciare missili contro le nostre pacifiche città prima di Capodanno”, ha commentato.

Intanto chi non è fuggito dall’Ucraina cerca di reagire pur tra paura e smarrimento. Una donna, in lacrime, racconta che sua nipote ha perso la casa andate in fiamme dopo essere stata colpita mentre sua figlia era a terra priva di sensi. “Per ora coprirò le finestre con la plastica, poi cercherò il vetro. Cosa devo fare? Chi mi aiuterà? La guerra continua e bisogna sopravvivere in qualche modo”.

Il 90% dei 70mila abitanti originari di Bakhmut nella regione di Donetsk “ha lasciato la città” teatro di cruenti combattimenti. Lo ha scritto su Facebook il sindaco Oleksiy Reva. Lo riporta Ukrinform. “8.700 persone continuano a vivere sotto i bombardamenti”, ha aggiunto.

Il 60% dei cittadini ucraini è contrario a eventuali negoziati di pace con la Russia, nemmeno per salvare vite umane: è quanto emerge da un sondaggio condotto dalla Fondazione per le Iniziative Democratiche Ilko Kucheriv in collaborazione con il servizio sociologico del Centro Razumkov. Lo riporta Ukrinform.

“La società ucraina, dopo tutti i crimini commessi dalla Russia, semplicemente non crede che la Russia sia in grado di stipulare accordi di pace solidi e duraturi. Abbiamo visto che più del 60% (degli intervistati) ha dichiarato di non sostenere i negoziati con la Russia nemmeno per salvare vite umane”, ha detto Petro Burkovskyi, direttore esecutivo della Fondazione Iniziative Democratiche. Allo stesso tempo, ha aggiunto, il 23% – quasi uno su cinque – ritiene che per salvare vite umane sia necessario negoziare con la Russia.

Mentre c’è chi cerca un rifugio per la notte, da Mosca il ministro esteri russo Lavrov respinge la formula di pace avanzata dal presidente ucraino Zelensky. Intanto tra le macerie delle case distrutte il “Capo dell’intelligence militare Kiev: ha dichiarato che la “Situazione sul terreno in fase di stallo. La guerra continua nel gelido inverno dell’Ucraina.

Il 90% dei 70mila abitanti originari di Bakhmut nella regione di Donetsk “ha lasciato la città” teatro di cruenti combattimenti. Lo ha scritto su Facebook il sindaco Oleksiy Reva. Lo riporta Ukrinform. “8.700 persone continuano a vivere sotto i bombardamenti”, ha aggiunto.

Fonte: Euronews

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