HomeTurismo & LifestyleTurismo, quanto perde Taormina senza i russi? La "sentenza" di Schuler

Turismo, quanto perde Taormina senza i russi? La “sentenza” di Schuler

TAORMINA – Da più parti monta la preoccupazione per l’assenza dei turisti russi nella stagione alle porte, la guerra è motivo di forte preoccupazione e nessuno sa quando (speriamo presto) finirà il conflitto e a Taormina ci si interroga quanto potrà davvero impattare questa situazione sull’estate che verrà.

Il presidente dell’Associazione Albergatori Taormina, Gerardo Schuler analizza lo scenario che si prospetta e i segnali che si stanno già materializzando: “La premessa ad ogni discorso è che c’è in corso una guerra che tutti noi auspichiamo possa finire il più presto possibile, perché non è ammissibile che tante persone innocenti e il popolo ucraino stiano pagando con la propria vita questa invasione russa. Detto ciò, quella dei turisti russi sarà un’assenza pesante nel nostro territorio perché anche se quantitativamente questo mercato non portava grandi numeri in città, si trattava di “big spender” che spendono 7 volte più di un cliente low cost”.

Le parole di Schuler non si prestano, insomma, a troppe interpretazioni e rendono l’idea del trend attuale e di quanto potrebbe soffrire il mercato del lusso, e quindi l’hotellerie locale, l’assenza dei flussi che in questi anni hanno portato risorse importanti nelle casse dell’industria dell’ospitalità. “Non arrivano prenotazioni dal mercato russo – rimarca Schuler – e purtroppo le motivazioni le possiamo immaginare tutti. Tra l’altro anche gli ucraini, a loro volta, sono sempre stati dei buonissimi clienti per Taormina ma stanno affrontando le atrocità di questa guerra.

“In questo periodo dell’anno le prenotazioni intanto dovrebbero essere in aumento continuo – spiega Schuler – ma stiamo assistendo ad un enorme rallentamento delle prenotazioni, c’è un trend di cancellazioni e prenotazioni che si alternano e sono praticamente in equilibrio costante. Le cancellazioni riguardano soprattutto il periodo di aprile e maggio, mentre molte prenotazioni stanno arrivando per la seconda parte della stagione, tra la fine dell’estate e settembre-ottobre. La paura della guerra sta spostando il periodo del “sogno” delle vacanza e le persone decidono di prenotare guardando più all’autunno che alla primavera”.

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