HomeTurismo & LifestyleTurismo, l'ira di Briatore: lezione anche per Taormina

Turismo, l’ira di Briatore: lezione anche per Taormina

Flavio Briatore non è mai banale nelle sue considerazioni e lo ha confermato anche nel suo intervento ad Atreju, al dibattito “Italia stupor mundi: alla scoperta della bellezza”, soffermandosi sul turismo.

“Il turismo si deve insegnare alle elementari perché è la più grande azienda che abbiamo in Italia. Ma perché la gente non viene da noi? Ogni volta che cerchiamo di fare gli investimenti è una follia: permessi e contro-permessi, commissioni formate da gente che è contro le imprese. Tutte queste commissioni, enti e sigle, sono tutti contro. Loro sperano che tu non apra mai”.

“Già per un italiano si fatica a capire, ma se viene uno straniero gli sembra un manicomio. Ora però finalmente abbiamo un ministero. Ma dobbiamo trattare meglio i turisti. Io che non vivo in Italia posso dare un giudizio e dico quello che penso. Ognuno di noi si deve prendere le sue responsabilità – ha aggiunto Briatore – Perché la Grecia e la Turchia sono più avanti di noi? Qui lo sci d’acqua non si può fare, ci vuole la patente pure per mangiare una focaccia. L’Italia è il paese in cui i turisti stanno meno perché li fregano sempre. Abbiamo quella cultura di fregare la gente, tanto dicono: questo è arrivato dalla Polonia, viene due giorni e non lo vedo più e il cappuccio invece di 5 euro lo faccio pagare 10 euro, gli do la me**a da mangiare, tanto non lo vedo più, va******lo – ha detto ancora l’imprenditore – Non dimentichiamo che abbiamo 7 mila chilometri di costa e non abbiamo una bandiera ‘welcome’ perché pensano che chi ha le barche sia un evasore fiscale. Io sono il classico esempio, mi hanno rotto le palle per 10 anni, poi mi hanno assolto, perché sembrava che avessi rubato chissà che cosa”.

Briatore evidenzia l’importanza di puntare su una tipologia di turismo che ha una forte capacità di spesa e viene, invece, trascurato, nonostante ci siano località al cui largo approdano nei mesi del bel tempo imbarcazioni di lusso e personaggi di grande rilevanza economico-finanziaria, ed un discorso che al Sud vale anche per Taormina: “Il turismo nautico è un turismo che l’Italia abbandona. Ve lo dico io, i comandanti si parlano e dicono “non andate in Italia”. Per questo, lo ripeto, la Grecia e la Turchia ci sorpassano”.

Poi il monito finale: “Dobbiamo avere un turismo che lasci del denaro sul paese: un turismo ricco lascia un indotto, un turismo povero porta via la roba a te. Dobbiamo pensare quale turismo vogliamo e semplificare tutto, gli alberghi devono essere ristrutturati”.

ARTICOLI CORRELATI

POTREBBE INTERESSARTI

SEGUICI SUI NOSTRI SOCIAL

35,880FansMi piace
14,200FollowerSegui
My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.