TAORMINA – La Commissione Liquidatoria del Comune di Taormina non molla la presa nel contenzioso avviato con la Regione Siciliana sui proventi del Teatro Antico non versati a suo tempo alla casa municipale.
La Regione a suo tempo ha soppresso la normativa (la legge regionale n.10 del 1999) che riconosceva le somme ai comuni e così gli ultimi versamenti, che nel frattempo non erano stati accreditati nelle casse del Comune di Taormina, non sono mai avvenuti. Ora a Palermo l’assessorato ai Beni Culturali ritiene che quelle somme non siano più dovute ma il Comune valuta la situazione diversamente e ritiene del tutto legittima la sua pretesa.
Si tratta, ricordiamo, del 30% dei proventi ricavati dalla vendita dei biglietti di ingresso al Teatro Antico per gli anni 2014 (saldo residuo 706 mila 117,20 euro), 2015 (Un milione 463 mila 352,90 euro) e 2016 (primo semestre pari ad 705 mila 271,20 euro) per complessivi 2 milioni 874 mila 741,30 euro.
La vicenda viene seguita a tutela del Comune dai tre commissari dello Stato, Lucio Catania (presidente), Maria Di Nardo e Tania Giallongo, che hanno dato mandato ad un legale, l’avv. Giovanni De Nigris, che ha ribadito anche nel corso di un incontro avvenuto lunedì scorso con la Commissione Liquidatoria come la Regione debba farsi carico dei propri “obblighi convenzionali”.
A quanto risulta il caso potrebbe arrivare con una mediazione civile. Le parti potrebbero trovare un punto di sintesi per dirimere la questione in via definitiva. Difficilmente, in sostanza, il Comune potrà riuscire a recuperare l’intera cifra perché è già trascorso tanto (troppo) tempo ma si ritiene che vi siano concrete possibilità di far rientrare nelle casse comunali almeno una parte della somma complessivamente vantata dall’ente.
