HomeTurismo & LifestyleTassa d'imbarco, nella manovra c'è un aumento sui voli

Tassa d’imbarco, nella manovra c’è un aumento sui voli

Il governo Meloni mette mano al turismo con un aumento destinato a far discutere e che ha messo subito sull’Aventino le compagnie e gli aeroporti italiani. I Comuni che hanno un aeroporto sul loro territorio, potranno aumentare infatti,, di 3 euro la tassa d’imbarco che pagano i passeggeri in partenza. E così, nel 2024 i biglietti aerei potrebbero costare ancora di più. Sono solo 3 euro ma è pur sempre un aumento.

La previsione è nella bozza della manovra ed il Corriere della Sera ha stimato un incasso per lo Stato pari a 380 milioni in più. All’articolo 80, l’articolo titolato “Sostegno finanziario per enti al termine della procedura di dissesto finanziario”, c’è scritto che i Comuni capoluogo di città metropolitana “hanno facoltà di istituire, con apposite delibere, un incremento dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco portuale e aeroportuale per passeggero non superiore a 3 euro per passeggero”. La norma riguarda quindi anche chi parte in nave.

Attualmente la tassa d’imbarco – che nel 2004 costava soltanto 1 euro – è arrivata a 6,5 euro negli aeroporti italiani (e sale ulteriormente in alcuni scali, come a Roma Fiumicino e Ciampino dove si paga 7,5 euro, e a Venezia è di 9 euro). E si prospettano anche altri aumenti per il quadro internazionale caratterizzato dalla guerra in Ucraina e ora dal conflitto tra Israele e Hamas. Quindi potrebbe impennarsi anche il costo del carburante.

Il Corriere spiega che la tassa è stata introdotta nel 2004. All’epoca costava solo 1 euro. Nel 2005-2007 è salita a 2,5 e poi, nel 2008, a 4,5 euro. L’aumento è stato, nel 2012, di 2 euro arrivando così a 6,5 euro. Nel 2015 hanno provato a portarla a 9 euro ma l’opposizione delle compagnie e degli aeroporti italiani riuscirono a far bloccare la norma.

Dove finiscono le 6,5 euro? In sostanza: 1 euro viene destinato in parte ad Enav, in parte ai Comuni aeroportuali e in parte alle misure volte alla prevenzione e al contrasto della criminalità e per potenziale la sicurezza negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie; 50 centesimi sono finalizzati a finanziare il servizio antincendi negli aeroporti; 1,5 euro vanno al Fondo di solidarietà per il settore del trasporto aereo e del sistema aeroportuale; 3,5 euro infine finiscono all’Inps. Per la serie: si salvi chi può.

ARTICOLI CORRELATI

POTREBBE INTERESSARTI

SEGUICI SUI NOSTRI SOCIAL

35,880FansMi piace
14,200FollowerSegui
My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.