TAORMINA – Cateno De Luca torna ad attaccare la politica taorminese che lo ha preceduto al governo della città. Arrivano bordate pesantissime, frustate del sindaco a quelli che lo hanno preceduto. Scateno affonda la lama nel burro della politica taorminese, va giù duro, non fa sconti e non fa distinzioni, ne ha per tutti. Così le parole del leader di Sud chiama Nord creano qualche imbarazzo nel perimetro della maggioranza, nello specifico tra coloro che negli anni scorsi hanno avuto un ruolo nell’Amministrazione della città e che adesso sono a sostegno del governo De Luca.
A margine della presentazione dei nuovi bus di Asm, De Luca qualche giorno fa ha detto: “Si apre un fronte in una comunità martoriata dalla malapianta politica che in 30 anni l’ha stuprata e l’ha realmente messa in ginocchio. Tanto è vero che lo sapete che io sto amministrando una comunità in dissesto ma il lavoro che ho fatto con la squadra ha portato ad una svolta, a quella marcia in più che già ieri ho declinato”. E domenica De Luca ha rincarato la dose, nella sfuriata del caso Munnia: “Ma dove siamo arrivati in questo Comune? Ecco perché è ridotto ad un letamaio, è pazzesco”.
Da qui anche qualche telefonata che – a quanto risulta – sarebbe avvenuta qualche giorno fa tra gli ex amministratori dell’Amministrazione Giardina, che nella recente tornata elettorale hanno sostenuto De Luca. Con lui, infatti, si è schierato alle Comunali 2023 a Taormina l’allora sindaco Eligio Giardina, che ha guidato la città dal 2013 al 2018, ed il figlio Claudio Giardina, candidato in lista ed attuale capogruppo della maggioranza De Luca.
In particolare uno dei più stretti alleati dell’ex sindaco Giardina si sarebbe mosso per sollecitare il buon Eligio a chiamare De Luca ed invitarlo ad “abbassare i toni”. “Non siamo stupratori, perché utilizzare quelle parole forti? Parla tu con Cateno, è ingiusto e mortificante sentirci definire così, noi non abbiamo mai stuprato nessuno”. Questa, in sostanza, l’istanza posta all’attenzione di Eligio Giardina, affinché possa mediare lui con De Luca e rasserenare il clima. Ma, a quanto pare, tutto rimarrà nell’alveo di un turbamento silente, per la serie “vorrei contestarglielo, ma non posso”. La telefonata a De Luca ci sarà? Forse no o magari anche no.
Gli equilibri politici hanno priorità. Anche perché poi nei prossimi mesi potrebbe tornare in discussione una serie di dinamiche politiche tra cui il ritorno in campo dell’ex sindaco Eligio Giardina con una possibile candidatura alle elezioni Provinciali, se e quando verranno celebrate.
E c’è pure il caso aperto della presidenza del Consiglio comunale di Taormina, sulla quale ci sarebbe stato a suo tempo un patto elettorale tra l’attuale presidente Pinuccio Composto e il capogruppo Claudio Giardina, con quest’ultimo che a metà legislatura andrebbe a rilevare quella posizione e Composto che, a sua volta, entrerebbe in Giunta per diventare il nuovo vicesindaco (ma non scrivetelo su TN24 e non ditelo ai nostri amici Giuseppe Sterrantino e Jonathan Sferra). E attenzione perché poi sempre Claudio Giardina potrebbe entrare in gioco nella contesa per il dopo De Luca o magari gli verrà proposto di scendere in campo sempre con Sud chiama Nord ma nelle future tornate di voto a Messina. E allora, con buona pace di tutti i giardiniani di una vecchia Amministrazione che fu, le staffilate a tutto campo di De Luca fanno male e altre ne arriveranno, ma non si potranno contestare pubblicamente. L’esternazione del disappunto non è opportuna. E’ la dura legge della politica.
