HomeHomeTaormina 2023: D'Aveni rischiatutto, la sindacatura ora è una "roulette"

Taormina 2023: D’Aveni rischiatutto, la sindacatura ora è una “roulette”

TAORMINA – Ore di grande fermento nell’opposizione a Taormina. Le ultime giornate di campagna elettorale per le Regionali si incrociano da vicino con lo sprint finale, ormai prossimo a partire, per le elezioni Comunali.

Tra i nodi da sciogliere su questo fronte c’è l’asse Cilona-Passalacqua, con l’ex vicesindaco in pressing sull’attuale presidente del Consorzio Rete Fognante, che però come detto non ha ancora deciso in via definitiva se mettere fine all’intesa con Mario Bolognari o se rinnovarla. Ma c’è anche il “caso D’Aveni” a tenere banco.

L’ex presidente del Consiglio, Antonio D’Aveni, non desiste dal tentativo di scendere in campo per la sindacatura e prosegue con determinazione nel tentativo di trovare convergenze che possano aprire il varco giusto per portare ad una sua nomination. Anche in questi giorni recenti i più fidati sostenitori del consigliere comunale hanno avuto un confronto con alcuni gruppi, ma al momento la strada è in salita.

D’Aveni pare intenzionato a giocarsi le sue carte fino in fondo e vorrebbe sfidare i “nemici” Mario Bolognari e Mario D’Agostino. Nel frattempo anche lui aspetta di capire cosa accadrà al tavolo dell’opposizione. Bisognerà vedere quando, come ma soprattutto “se”, si compatterà questo fronte politico e se l’ipotesi finale del listone sarà davvero percorribile.

A questo punto D’Aveni rischiatutto: potrebbe decidere di andare allo scontro per poi fare corsa a sé con una propria lista civica, probabilmente avendo molte più chance di far perdere i suoi stessi colleghi dell’opposizione che non di strappare lui la fascia a Bolognari. Oppure, alla fine della fiera, potrebbe fare un passo indietro e ritagliarsi un ruolo da protagonista in un perimetro politico più ampio e competitivo.

Anche il crocevia “daveniano”, insomma, è vicino e assomiglia ad una roulette. C’è la tentazione forte di “scatenarsi”, far saltare il banco e andare dritto per la sua strada con l’alto rischio di restare poi per altri 5 anni fuori dal governo della città. L’alternativa è l’opportunità di posizionarsi in una nuova cabina di regia per la sfida dell’opposizione all’esecutivo uscente: sapendo però che il tempo comincia a diventare una clessidra e, se alla fine del caos totale nell’opposizione taorminese dovesse maturare il “miracolo” di un’insperata quadra, poi gli spazi sul “carro potrebbero farsi stretti.

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