TAORMINA – Le elezioni del prossimo anno a Taormina si decideranno sulla base di tanti fattori e quando mancano 12 mesi al voto, tutto può ancora succedere. Certamente uno dei temi determinanti della futura tornata elettorale sarà quella della posizione che assumeranno i cosiddetti “svincolati”, quelli che in gergo calcistico vengono chiamati i parametri zero, che possono decidere in piena autonomia dove collocarsi e non hanno alcun impegno allo stato attuale delle cose.
Nel panorama politico taorminese ci sono diversi big della politica che non hanno ancora preso posizione, rimasti fuori negli ultimi cinque anni. Qualcuno è pronto a tornare, qualcun altro non ha intenzione di rientrare in gioco, e c’è chi aspetta e riflette.
Marcello Muscolino, già assessore nella Giunta Turiano (2003-2006) e poi in quella Passalacqua (2008-2013) non ha ancora deciso il percorso da intraprendere. Stando ad alcuni rumors alla fine potrebbe decidere di sostenere la candidatura a sindaco di Mario D’Agostino. A spingere in questa direzione ci sarebbe, tra gli altri, Nunzio Corvaia, uno dei principali alleati della componente dagostiniana. Bisognerà, comunque, anche vedere se ci sarà un chiarimento tra lo stesso Muscolino e Mauro Passalacqua, per tanti anni sulle stesse posizioni politiche e legati da un’amicizia di vecchia data. Poi ci fu il passo indietro di Passalacqua nella campagna elettorale del 2018, quando sembrava prossima la candidatura a sindaco di quest’ultimo, e gli strascichi di quel “tavolo di Mazzeo” hanno raffreddato i rapporti.
C’è poi da seguire con attenzione quella che sarà la posizione di Pinuccio Composto, già candidato sindaco nel 2013 e anche lui rimasto fuori dall’agone politico nell’ultima legislatura. I numeri e l’esperienza dicono che Composto potrebbe rappresentare un fattore non secondario negli equilibri della campagna elettorale già iniziata. Su Composto c’è, tuttavia, il pressing del fronte che si prepara ad opporsi alla lista di D’Agostino e punta anche sull’apporto dell’ex presidente del Consiglio.
Il diretto interessato al momento non ha intenzione di rientrare, ha la consapevolezza che il quadro politico odierno, complessivamente, è abbastanza modesto (come dargli torto?) e non ci sono le condizioni per un quinquennio di buon governo, in un Comune al dissesto, ridotto ai minimi storici di personale in organico e quindi con un futuro sindaco e la prossima Amministrazione che, in qualsiasi caso, non avranno grandi margini di manovra.
Composto vuole dedicarsi agli impegni professionali e alle pressanti incombenze quotidiane del suo ruolo di medico di famiglia. I prossimi mesi diranno se rimarrà fuori dalla partita o se, invece, ci sarà il ritorno a sorpresa. Magari senza escludere scelte strategiche che potrebbero diventare una via di mezzo.