HomeAttualità e CronacaStorica azienda siciliana tratta a Taormina: l'affitto fa "scappare"

Storica azienda siciliana tratta a Taormina: l’affitto fa “scappare”

TAORMINA – La Perla dello Ionio diventa sempre più sinonimo di terra promessa del lusso ed è una medaglia che poi palesa le sue due facce. Si alza il livello ma si impennano anche i prezzi. Taormina piace sempre di più a chi vuole investire in Sicilia, non che non fosse così anche prima e anzi, bene o male, è sempre stata questa la destinazione più desiderata nell’isola dagli operatori economici.

IL TENTATIVO. Adesso, tuttavia, la presenza sul territorio di big su larga scala e marchi internazionali ingolosisce pure le aziende siciliane che da altre zone provano a sondare il mercato per ritagliarsi uno spazio da queste parti. Così di recente una storica azienda con oltre 70 anni, molto apprezzati, di storia alle sue spalle ha sondato le possibilità di entrare in città.

DOCCIA GELATA. Ma l’approccio è stato decisamente traumatico. “Ci hanno chiesto 8 mila euro di locazione per una bottega in centro storico, un piccolo locale in Corso Umberto. Taormina è bellissima e sappiamo tutti il suo prestigio. Rimane nel nostro cuore e nei nostri pensieri ove sia possibile un giorno esserci, ma a certe cifre è difficile poi riuscire a far quadrare i conti”. Quello stesso immobile è stato poi preso in affitto da un altro privato, con una forza economica assai più significativa, che ha accettato in 10 minuti la richiesta in oggetto.

ARMA LETALE. Ovviamente all’entità del canone di affitto, in questo caso da quasi 100 mila euro all’anno, quindi già di per sé impegnativo, si accompagna il “rituale” della buona entrata, che diventa un salasso, l’arma letale, il vero ostacolo invalicabile. Un tempo ci si accontentava di chiedere a garanzia qualche mensilità anticipata, poi è anche vero che in diversi casi c’è stato il malcostume di quelli che arrivavano, aprivano e non pagavano (con le cause di sfratto che durano poi anni). Oggi, tuttavia, si sparano cifre iperboliche, per tanti insostenibili, che a volte sembrano prese dal “Manuale della faccia di bronzo”. Ed è un meccanismo che rischia di restringere il campo della praticabilità effettiva di un’operazione commerciale a pochi eletti.

I “GOLOSI”. Il boom di Taormina ingolosisce i proprietari di immobili, che, archiviate le vacche magre dell’era Covid, si lasciano prendere dall’euforia della ripartenza e la sparano grossa. Il tutto accompagnato dalla solita frase che giustifica le pretese, il marchio di fabbrica della casa: “Ma qui siamo a Taormina”. Un formula che si va ulteriormente ampliando con il “Qui ci sono i grandi marchi”.

BUON SENSO. E allora forse bisognerebbe provare ad essere più ragionevoli e perseguire la strada del buon senso, accontentandosi di cifre umane che diano modo di portare a casa un affitto senza problemi e concedendo l’opportunità a chi vuole investire di poter lavorare senza la mannaia sul collo di importi che alla lunga diventano insostenibili.

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