HomeItalia - EsteriSinner, "costava troppo". Schiaffo totale a Ferragni

Sinner, “costava troppo”. Schiaffo totale a Ferragni

Le cronache del Natale 2023 in Italia sono piene della vicenda ormai nota riguardante la presunta truffa del pandoro, che interessa “l’influencer” Chiara Ferragni. Si vedrà quali saranno gli sviluppi del caso e in verità poco o nulla ci interessa, anche se poi in questo Paese la storia insegna che 9 volte su 10 tutto finisce a tarallucci e vino.

Nel frattempo una lezione di stile e un messaggio positivo su quello che riteniamo sia decisamente un modello da seguire per le nuove generazioni arriva da Yannik Sinner, il nuovo fenomeno del tennis italiano e mondiale. Sinner, l’anti-divo senza tatuaggi e neanche presente sui social, un ragazzo di 22 anni che se ne frega dei soldi facili con i like e insegna che il successo lo si conquista con la gavetta, il sacrificio e la cultura del lavoro. Ma soprattutto con una dote: il talento.

Sinner si sta avvicinando all’obiettivo di diventare numero uno del mondo e a ripercorrere la parabola del talento di San Candido è stato Andreas Schönegger, il suo primo allenatore, intervistato dal Corriere della Sera.

“Se perdeva non piangeva ed è bravo anche a con il calcio e con il golf. Gli piace fare scherzi e non si monterà la testa”, spiega l’allenatore tratteggiando il carattere di Jannik, numero 4 del ranking Atp protagonista di un finale di 2023 clamoroso, tra secondo posto alle Atp Finals di Torino e la storica vittoria in Coppa Davis con l’Italia a Malaga.

“Che da un paesino così piccolo e sperduto tra le montagne, con 1.900 abitanti, venga fuori il numero 4 al mondo ha davvero dell’incredibile – riflette Schönegger -. Quattro anni fa abbiamo fatto una scommessa: secondo me nel 2024 diventa il campione assoluto. Con un po’ di fortuna, senza infortuni, ha tutte le carte per essere il numero uno”. Sarebbe il frutto di una vita con il tennis al centro di tutto: “Pensa solo a quello e sa mantenere l’equilibrio. Quando viveva a Bordighera iniziava a guadagnare bene ma non prendeva mai il Frecciarossa. ‘Costa troppo’. Non ha mai preso una sbronza, che io sappia. La sua vita era solo tennis e scuola, finché ha potuto coniugare studio e sport: poi ha dovuto dare la maturità di ragioneria da privatista a Bolzano. Non ha mai avuto una vera gioventù e ancora oggi si diverte con un giro in mountain bike, un’escursione in montagna. Ma esiste solo il tennis: la sua vita, il suo lavoro, la sua fissazione, il suo amore”.

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