Luigi Di Maio si riavvicina al Movimento Cinque Stelle. Venditti diceva che certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano e, a quanto pare, la storia tra “Giggino ‘a cartelletta” (come lo ha ribattezzato Beppe Grillo) e i pentastellati potrebbe clamorosamente prevedere un ritorno di fiamma. A dare la notizia è il quotidiano Repubblica, che racconta di “una strana telefonata, per Luigi Di Maio”. “Col M5S il divorzio è stato di quelli iper-bizzosi. Un filotto di recriminazioni reciproche e colpi sotto la cintura per mesi. E alla fine un poco cordiale gelo. Chissà quindi cosa avrà pensato, l’ex capo del Movimento, che portò quasi al 33% nel 2018 per poi abbandonarlo quattro anni dopo nelle vesti di iper-draghiano, quando dalla sua vecchia famiglia politica si sono rifatti vivi”, si legge su Repubblica.
La strana telefonata di un dirigente del Movimento all’ex capo politico avviene in attesa del “gran giurì” chiesto da Giuseppe Conte alla Camera per attestare le “bugie” di Giorgia Meloni. E a far partire il contatto sarebbe stato proprio un fedelissimo di Conte, che vorrebbe cavalcare la vicenda Di Maio-Meloni per provare la rimonta in vista delle Europee sul Pd, che nei sondaggi si allontana dalla portata del M5S e che di conseguenza renderebbe vano il tentativo di mettere in discussione la leadership del centrosinistra. La mossa a sorpresa di Conte rischia, in realtà, di trasformarsi in una “banzai” grillina, anche considerando il crollo totale e conclamato di simpatia degli italiani per Di Maio, ben al di là delle vicende della Meloni.
Di Maio, ricordiamo, dopo il flop con la mancata elezione alle Politiche del 2022, ricopre il ruolo di rappresentante UE per il gas nel Golfo Persico (su segnalazione fatta a Bruxelles dall’ex premier Mario Draghi). L’ex capo politico dei grillini percepisce tredicimila euro al mese, netti, più benefit per lo staff e rimborso spese, con la possibilità di salire oltre i 16.000 in caso di trasferimento all’estero.
