HomePrimo pianoSchuler: "Russi a Taormina? Decidono i governi, il turismo è pace"

Schuler: “Russi a Taormina? Decidono i governi, il turismo è pace”

TAORMINA – “Non ospitate in Italia i turisti russi”. Un riferimento forte, quello al nostro Paese, che è stato lanciato ieri dal presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, inserito nel più ampio contesto di richieste di inasprimento delle sanzioni nei confronti della Russia per fermare la guerra ma che tocca in maniera particolare mete come Taormina che da sempre vivono di turismo. Le parole di Zelensky sono state anche riprese sui media nazionali e la conduttrice di “Stasera Italia”, Barbara Palombelli, ha posto l’interrogativo se le principali destinazioni del turismo italiano, come Taormina, accoglieranno o no la richiesta di Zelensky.

A commentare questa frase, ferma restando la totale denuncia dell’azione di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina, è il presidente dell’Associazione Albergatori di Taormina, Gerardo Schuler che interviene su TN24 per fare chiarezza sulla questione e su quella che sarà la posizione degli albergatori di Taormina.

“L’Italia non sia più meta di vacanza degli oligarchi russi. Lo ha chiesto nel suo appello video con Montecitorio il presidente ucraino Zelensky. Anche noi abbiamo ascoltato con attenzione le sue parole e e nel collegamento con le Camere ha detto: “Funzionari e oligarchi russi utilizzano l’Italia come luogo per le loro vacanze, non dovete accogliere queste persone”. Di fronte a questa guerra ignobile e disumana, la trovo una richiesta assolutamente comprensibile ma non sta a noi albergatori fare valutazioni politiche e diplomatiche. Sappiamo che le regole le stabiliscono i governi, non gli albergatori cui spetta invece adeguarsi a quanto deciso. Sappiamo anche che l’Unione europea ha già provveduto, già dal 2 marzo, a congelare gli affari degli oligarchi russi oltre confine, quindi pur comprendendo la richiesta ad adiuvandum di Zelensky, segnalo anche che il problema di fatto non si pone proprio perché non ci sono previsioni che la prossima estate arrivino clienti dalla Russia”.

“Ma anche se in futuro dovessero tornare a arrivare prenotazioni di cittadini russi non sta certo a noi albergatori chiedere se quel cliente russo è un funzionario o un oligarca, se sia (o sia stato) pro o contro Putin. Noi facciamo accoglienza e ospitalità e non differenziamo mai per appartenenza geopolitica, per colore, religione o gender – continua Schuler -. Questa guerra è ignobile e disumana, lo sono e lo saranno tutte le guerre. Quello del turismo è il settore che più di ogni altra attività economica vive di pace e di empatia: il turismo è pace. Considerare tutti i membri di una nazione responsabili di ciò che viene fatto da quello Stato e dai suoi sostenitori, e punirli ed escluderli per questo, è fuori luogo. Qualsiasi forma di generalizzazione è pericolosa perchè finisce per alimentare l’odio e il conflitto. L’attività alberghiera, al di là della relazione commerciale con il cliente, è fondamentalmente ospitalità. La parola greca per ospitalità è “philoxenia” e significa “amore per gli stranieri”. Si tratta di accogliere e ospitare chi non si conosce. È un atteggiamento che si trova in tutte le religioni del mondo e non è solo umanità ma anche saggezza. I viaggi e l’ospitalità servono alla comprensione internazionale e al mantenimento della pace”.

Schuler cita, infine, un passo della Bibbia: “Non dimenticate l’ospitalità perché alcuni, praticandola e senza saperlo, hanno ospitato angeli.” (La Bibbia, Ebrei 13:2)”.

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