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Sanremo, ovazione per Allevi: “Mi è crollato tutto, ma non perdo la speranza”

ROMA (ITALPRESS) – Fiorello e Amadeus insieme a Ruggiero di Viva Rai2 aprono la seconda serata del Festival di Sanremo. Ghali dà il via al “gioco delle coppie”, novita’ di quest’anno. Ogni cantante in gara diventa presentatore di un collega. Stasera tocca a 15 artisti

Il primo cantante a esibirsi è Fred De Palma. Ospiti della serata Giovanni Allevi e John Travolta. Amadeus ha salutato il presidente della Fondazione Milano-Cortina e del Coni Giovanni Malagò, presente al teatro Ariston. “E’ il quarto anno che il festival di Sanremo dimostra attenzione e sensibilità – dice Malagò- Milano-Cortina e il mondo olimpico sono molto grati per questo, siamo a due anni dall’evento, sarà una cosa bellissima”. Nell’occasione, la presentazione delle mascotte di Milano-Cortina 2026. Giorgia, co-conduttrice della seconda serata, arriva sul palco di Sanremo e canta “E poi”.

Accolto da un lunghissimo applauso e dal pubblico tutto in piedi, Giovanni Allevi, che torna in pubblico dopo due anni d’assenza per suonare il nuovo brano “Tomorrow” composto durante la malattia, si commuove entrando all’Ariston. “All’improvviso mi è crollato tutto, non suono più il pianoforte davanti a un pubblico da quasi due anni. Al mio ultimo concerto alla KonsertHouse di Vienna – racconta – il dolore di schiena era talmente forte da non potermi alzare dallo sgabello”. Continua la sua storia: “Poi la diagnosi, terribile. Ho guardato il soffitto per un anno. Ho perso il mio lavoro, le mie certezze, i miei capelli ma non la speranza. Era come se il mio dolore mi portasse inaspettate gioie”. Quali? “Agli inizi ho fatto concerti davanti a 15/20 persone, oggi dopo la malattia non so che darei per suonare davanti a quelle 15/20 persone. I numeri non contano, perché ogni individuo è unico, irripetibile e a suo modo infinito”. “Altro dono: la gratitudine nei confronti della bellezza del creato. Non si contano le albe e i tramonti che ho apprezzato da quella stanzetta dell’ospedale”. E ancora: “La gratitudine e la riconoscenza nei confronti nei di medici, infermieri, personale sanitario e della ricerca senza la quale non sarei qui, della famiglia, e della forza, sostegno e affetto che ricevo dagli altri pazienti: guerrieri così li chiamo. Lo sono anche i loro familiari, i genitori (si commuove alle lacrime). Come promesso li ho portati tutti qui sul palco, anime splendenti portatori di vita autentica (chiama l’applauso del pubblico).

“Ancora un dono – continua – quando tutto crolla e resta in piedi solo l’essenziale, il giudizio esterno non conta e come intuisce Kant alla fine della “Critica della ragion pura” sento che in me che c’è qualcosa che permane ed è ragionevole pensare che ci sarà sempre”. Agli applausi del pubblico che lo acclama gridando “Bravo”, lui risponde: “Si chiama fenomeno di accettazione cognitiva”. Infine, “per dare forza e speranza a tante persone che stanno lottando come me contro la sofferenza suonerò il pianoforte davanti al pubblico e non potendo contare sul mio corpo suonerò con tutta l’anima”.

-foto Ipa Agency –

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