HomeTurismo & LifestyleRocco Forte allo scoperto, arriva l'indizio pesante su Taormina

Rocco Forte allo scoperto, arriva l’indizio pesante su Taormina

Rocco Forte va alla stretta finale dell’intesa che dovrebbe portare a breve al passaggio ufficiale di quote del 49% del suo gruppo alberghiero al Public Investment Fund (Pif), fondo sovrano dell’Arabia Saudita presieduto dal principe Mohammed bin Salman bin Abdulaziz, nell’ambito di un’operazione da capogiro che potrebbe far registrare alla fine un maxi-importo ipotizzato fra 1,3 e 1,5 miliardi di euro ma soprattutto destinata ad imprimere uno scossone nella geografia dell’hotellerie internazionale.

E adesso – pur non commentando la trattativa con Pif per comprensibili dinamiche legate all’interlocuzione in atto – a spiegare comunque la scelta di rafforzare il gruppo con un partner è stato proprio Forte al Corriere della Sera: “Ho deciso di individuare un compratore perché in questa fase storica il mercato riconosce prezzi molto elevati alle attività alberghiere, dunque ho pensato che fosse il momento giusto”, specificando come questa decisione fosse stata sua piuttosto che di Cdp Equity, che detiene una quota pari al 23% del capitale. L’operazione di Cdp, datata 2014, era stata portata a termine per 60 milioni di sterline, pari a circa 76 milioni di euro, dall’allora Fondo Strategico Italiano (oggi Cdp Equity) e dall’allora Fsi Investimenti (oggi Cdpe Investimenti, società detenuta per circa 77% da Cdp Equity e per circa 23% da Kuwait Investment Authority. Secondo rumour di mercato, farebbe parte dell’accordo col fondo Pif anche questo 23% per cui, se le cifre fossero confermate, si tratterebbe di una notevole plusvalenza visto che varrebbe circa 640 milioni di euro, mentre nove anni fa l’intera società britannica era stata valutata poco meno di 350 milioni.

“A muovermi sono stato io”, ha evidenziato Forte. “Stiamo ristrutturando il Carlton Baglioni a Milano che aprirà a marzo, aprile del 2025. Abbiamo firmato un contratto per un albergo in Costa Smeralda a Porto Cervo che aprirà spero nel 2025, sicuramente nel 2026, e abbiamo fatto un accordo a Napoli per Palazzo Sirignano che avrà 45 camere, quasi tutte suites” – come riportato da Il Mattino -. Quindi ulteriori dettagli e un indizio che porta verso Taormina: “Abbiamo una dozzina di altri progetti in Italia, anche in Sicilia, che sono in corso di negoziazione. Quindi avremo una presenza più importante in Italia nei prossimi cinque anni”.

Tutto porta verso Taormina, dove già da tempo Forte ha fatto sapere di voler rilevare una struttura per dare una presenza al proprio gruppo alberghiero nel versante orientale della Sicilia. Una mossa strategica che Forte ha provato già nel 2015 quando aveva sondato la situazione dell’Hotel San Domenico prima che lo rilevasse all’asta Giuseppe Statuto per circa 52 milioni e mezzo di euro, e con ulteriori contatti poi, più recenti, per un hotel quattro stelle, la cui proprietà avrebbe avanzato una richiesta persino superiore alle cifre della vendita del San Domenico. Da qui la decisione di Forte di rimandare l’appuntamento con lo sbarco a Taormina e aspettare il momento giusto, che a quanto pare è arrivato al tramonto del 2023. L’accordo ormai in dirittura d’arrivo con Pif rafforza la posizione di Sir Forte e lo mette nelle condizioni di andare a centrare l’obiettivo Taormina. Non a caso Forte parla di “negoziazioni” in corso, ovviamente la prudenza non è mai troppa ma stavolta i prossimi mesi potrebbero essere quelli giusti per celebrare le “nozze” tra l’imprenditore italo-britannico e la Perla dello Ionio.

Anche Repubblica conferma, intanto che l’intesa Forte-Pif è praticamente fatta: “Il Public Investment Fund (Pif) dell’Arabia Saudita, presieduto dal Principe Mohammed bin Salman bin Abdulaziz Al Saud, mette un piede nei Rocco Forte Hotels. Dopo mesi di trattative e due diligence, la vendita del 49% degli alberghi di lusso sarebbe vicina alla firma per una valutazione di 1,5 miliardi di euro, debiti compresi”.

Il gruppo Rocco Forte, che nella partita è assistito da Rothschild, consta di 14 hotel e 20 ville, per un totale di oltre 1.500 camere, cui si aggiungono 42 bar e ristoranti stellati. La società ha chiuso il suo esercizio fiscale che termina con l’estate 2022 con un fatturato di 300 milioni di sterline (330 milioni di euro). E le stime per l’esercizio 2023, che si è appena chiuso, sono di una crescita significativa.

Rocco Forte Hotels genera un fatturato stimato in 553,7 milioni di dollari all’anno (fonte: growjo.com – 522,8 milioni di euro al cambio di ieri) con ricavi per dipendente stimanti in 503,33 dollari (475,33 euro) per ciascuno dei 1.100 dipendenti. In totale, l’offerta della società è costituita, in questo momento, da 14 hotel e 29 bar-ristoranti in tutto il mondo. E l’operazione con Pif promette un’ulteriore espansione all’insegna di straordinarie prospettive nello scenario internazionale.

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