Giuseppe Conte e il M5S guidato da Nuccio Di Paola diventano sempre di più il fattore x di questa fase finale della campagna elettorale per le Regionali in Sicilia. Le piazze piene, in qualche caso anche strapiene, dei grillini, non sono più un elemento marginale e non possono essere considerato tale nella sfida a due che pare ormai prospettarsi tra Renato Schifani e Cateno De Luca per la guida del prossimo governo siciliano.
Schifani punta sull’effetto trascinamento delle sue liste che in alcuni casi sono delle corazzate con una serie di portatori di voti che stanno giocando una partita politica da tutto per tutto. Una partita che è anche e soprattutto di carattere personale per esorcizzare il “pericolo” De Luca. E dall’altra parte c’è De Luca che “minaccia” di spazzare via il sistema e sta facendo una campagna elettorale a ritmi impressionanti, nel ruolo dell’uomo ovunque che erode consensi in ogni territorio ai suoi avversari e lo fa con il sentimento del voto di “liberazione” e di protesta.
Ma in questo momento c’è da registrare – e lo avevamo detto e scritto qualche giorno fa – la resurrezione del M5S, dato per morte e che, invece, è tornato eccome. Giuseppe Conte ha scelto il divorzio con il PD e mai decisione fu più azzeccata. Libero dalla zavorra dei democratici, il M5S ha ripreso a macinare consensi e ora riempie di nuovo le piazze con Nuccio Di Paola che pare un volto indovinato. Difficilmente Di Paola potrà vincere, è ormai tagliato fuori dalla contesa che deciderà chi sarà il nuovo presidente ma il M5S sta recuperando terreno in modo tangibile e a questo punto i grillini diventano arbitri delle Regionali.
Il M5S si avvia ad essere la forza politica che probabilmente intercetterà, il maggior numero di nuovi consensi nei giorni che precederanno il voto e punta a diventare il primo partito in Sicilia, che sarebbe già un risultato clamoroso se si pensa ai sondaggi di poche settimane fa.
I Cinque Stelle sono tornati e otterranno preferenze pesantissime che arrotonderanno la percentuale finale del Movimento ma soprattutto faranno perdere a qualcun altro le elezioni.
