HomeAperturaPier Silvio in politica: solo Marina può salvare Giorgia

Pier Silvio in politica: solo Marina può salvare Giorgia

E’ il tormentone dell’estate e probabilmente lo sarà anche per i prossimi mesi: Pier Silvio Berlusconi scende in campo in politica? Lui tentenna, per il momento non prende ancora posizione ma gli indizi portano tutti nella direzione di una scelta di campo come quella che fece il padre, Silvio, 30 anni fa. Pier Silvio ci sta pensando sul serio, è combattuto tra l’idea di rimanere alla guida dell’azienda e proseguire la carriera ad alti livelli che lo sta vedendo brillante protagonista in Mediaset, oppure lanciarsi in politica. Forza Italia è rimasta orfana del suo fondatore, anzi del suo leader totale e il tempo si allunga come una “spada di Damocle” sul futuro di un partito che rischia di andare incontro ad un inesorabile tracollo senza più Silvio Berlusconi. Lo sa bene Pier Silvio che riflette e comincia pensare che la strada da seguire sia quella di entrare in politica. Non lo fa in ogni caso a breve termine, sino alle Europee è uno scenario da escludere. Ma poi potrebbe cambiare tutto.

E lo sa bene anche Giorgia Meloni, che per ovvi motivi teme questa new entry e l’impatto che potrebbe avere sugli elettori. Da un lato si tratterebbe di un alleato che darebbe nuovo slancio a Forza Italia ma è chiaro che la premier preferirebbe uno scenario come quello attuale, nel quale è rimasto soltanto Salvini e in Forza Italia non ci sono figure ingombranti per la sua egemonia nel centrodestra. Ecco perché la leader di Fratelli d’Italia spera che Marina convinca Pier Silvio a desistere dalla tentazione di entrare in politica.

Un interessante analisi della vicenda è stata fatta sulle colonne del Corriere della Sera da Paola Di Caro. “Come andrà a finire è difficile da prevedere per tutti, ma come è iniziata è noto a molti. Pier Silvio Berlusconi, il secondogenito dell’ex premier, da qualche mese appare «cambiato». Lui, che non ha mai sgomitato per essere in prima fila, per brillare di luce propria, che ha gelosamente custodito la sua privacy e ci ha sempre tenuto moltissimo a tenere sé stesso e la famiglia al riparo da ogni esposizione, adesso sembra aver preso gusto a un ruolo più centrale”.

“Quasi che la morte del padre abbia creato uno spazio prima impossibile da o ccupare, ora il 54enne nato dal primo matrimonio del Cavaliere sembra più presente e visibile della sorella Marina, da sempre in qualche modo rappresentante «ufficiale» della famiglia, voce che si levava a sostegno del padre nei momenti più difficili, erede da tanti evocata quando il papà sembrava potesse cedere il trono a un delfino che non trovava (e non cercava davvero) mai. Ma mentre Marina ha sempre detto chiaro e tondo che non aveva alcuna intenzione di scendere in campo, Pier Silvio è — a detta di tutti — davvero tentato. Affascinato, sembra, sia dalla politica in sé, sia dal ruolo di primo piano che in effetti entrare in questo mondo, anche solo a livello di ipotesi, dà. Popolarità, interesse, riconoscimento, possibilità di mostrare una leadership che non sempre gli è stata attribuita, nel suo atteggiamento molto più defilato rispetto alla sorella”.

“Comprensibile, e certamente auspicabile per moltissimi in Forza Italia, che vedrebbero in un suo impegno diretto in politica una vera manna. Sia nel ruolo di leader operativo, sia anche in quello di presidente onorario. Il nome di Berlusconi impersonato da un suo erede sarebbe, sono tutti convinti, un enorme richiamo per gli elettori. E lui stesso lo sa. Però, raccontano, a consigliargli prudenza, ad avvertire quanto rischioso possa essere un passo del genere sia per la sua persona sia per l’azienda, tra i più vicini a Pier Silvio è proprio l’adorata sorella Marina. I rapporti tra i due sono buonissimi, non esiste rivalità, né conflitto, né mai c’è stato. Ma sembra appunto che Marina stia insistendo sul rischio che avrebbe per Fininvest, e per tutte le controllate, una discesa in campo. Intanto perché sono parecchie le operazioni che le società hanno in mente di attuare che sarebbero pressoché bloccate da un impegno politico di tale portata. Poi perché, in ogni caso, se si candidasse o assumesse ruoli strategici, Pier Silvio dovrebbe lasciare i suoi ruoli nelle aziende per non cadere in conflitto di interessi, e si sa quanto dopo la morte del Cavaliere gli equilibri ereditari siano delicati, suddivisi tra i 5 figli”.

“Infine – secondo il Corriere -, c’è la paura che già papà Silvio trasmise a Marina: scendere in campo ti espone ad attacchi di ogni tipo, non solo degli avversari ma anche della magistratura, bisogna avere le spalle larghissime per resistere, le ripeteva. Per Pier Silvio in più c’è il problema del rischio confronto con il padre: se davvero tentasse l’avventura, il risultato dovrebbe essere all’altezza. E quindi un’operazione di questo tipo andrebbe preparata bene, non certo improvvisata. Bisognerebbe sostenere un ruolo per il quale serve una preparazione politica e un messaggio potente, qualcosa che possa riportare FI, se non ai fasti di un tempo, a numeri comunque importanti. Nessuno potrebbe giocarsi una partita con tante incognite senza una campagna già pronta. Quindi tutti restano cauti, in attesa degli sviluppi. Un po’ un rischio questa attesa per un partito la cui guida è già incarnata da Antonio Tajani e che andrà a congresso a fine febbraio. Resta quindi un grande interrogativo, che nessuno per ora sciogliere”.

ARTICOLI CORRELATI

POTREBBE INTERESSARTI

SEGUICI SUI NOSTRI SOCIAL

35,398FansMi piace
1,564FollowerSegui