TAORMINA – L’opposizione esprime perplessità e disappunto nei confronti dell’Amministrazione di Taormina sulle dinamiche che hanno accompagnato la recente riapertura del Palazzo dei Congressi e la cerimonia definita dall’esecutivo “inaugurazione” del bene dopo l’avvenuta conclusione dei lavori definitivi di messa a norma e agibilità disposti dalla Giunta De Luca.
“In questi giorni – spiega in una nota la capogruppo consiliare di “Noi, Taormina”, Francesca Gullotta – abbiamo visto la narrazione di una inaugurazione del Palazzo dei Congressi. Ci siamo chiesti ma cosa si sta inaugurando, considerato che il Palazzo dei Congressi è stato l’unico bene infrastrutturale che il summit G7 ha lasciato alla città di Taormina, in virtù di un investimento del Governo di 4 milioni e 185 mila euro, che ha permesso di ristrutturare completamente l’edificio di piazza Vittorio Emanuele, costruito nel 1981. Tutti sappiamo che i lavori erano stati portati a termine dai militari dell’Aeronautica militare, sotto la supervisione del prefetto Riccardo Carpino. Adesso leggiamo di un progetto esecutivo aggiudicato e realizzato da un impresa di Castelmola per il “miglioramento sismico del Palazzo dei Congressi di Taormina”, con un contratto stipulato il 04/09/2023 sul Mepa a conclusione della RdO. L’importo dei lavori del progetto originario è di 62.035,18 euro al netto del ribasso d’asta del 10,00%, oltre € 4.419,37 per oneri della sicurezza, non soggetti a ribasso, ed IVA al 22%. L’importo dei lavori, perizia assestamento q.t.e. e suppletiva è di 70.228,21 euro, al netto del ribasso d’asta del 10,00%, oltre 4.779,37 euro per oneri della sicurezza, non soggetti a ribasso, ed IVA al 22%”.
“Tale suddetto miglioramento sismico, certamente utile e necessario, appare piuttosto un ulteriore tassello per completare quanto lasciato in sospeso dal G7 e che, quindi, risulta fuorviante parlare di inaugurazione, che significa celebrazione solenne di inizio attività e di apertura di una struttura, per un sito che é stato costruito più di 40 anni fa, e che, nonostante alcuni periodi di chiusura, non ha mai smesso di essere operativo e attivo”.

“Infine – conclude Gullotta – mi chiedo, pur nel rispetto di chi si é prodigato, come si può “toccare” un bene tutelato qual é il carretto storico che faceva bella mostra di sé nell’androne del Palacongressi, dopo i tanti anni trascorsi nel Palazzo Corvaja? É come se si andasse in un museo e si manomettessero i reperti antichi per renderli più nuovi e colorati. I beni autenticamente storici non si possono modificare perché sono un patrimonio identitario della nostra sicilianità”.