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Opposizione col 5-5-5 per “stanare” Bolognari

TAORMINA – Chi sarà il candidato sindaco dell’opposizione? Chi sarà il prescelto ma soprattutto chi ci sarà poi alle sue spalle? Il fronte politico che vuole detronizzare l’attuale sindaco si compatterà o ognuno andrà per la sua strada? Le domande sono sul tavolo ma in questo momento neanche il nipote di Nostradamus potrebbe rispondere.

Detto ciò, dopo 4 anni in cui l’opposizione non ha trovato la quadra e ancora adesso la insegue, il tempo comincia a correre e a farsi inesorabile, i commensali si arrovellano attorno al rebus e allora per rimandare (e aggirare) l’ostacolo del non riuscire a mettersi d’accordo è scattata la cosiddetta “strategia della confusione”. La speranza è quella di trovare il jolly e ora la “caccia” alla svolta passa dalla possibilità di smontare il fronte avversario. Così accade che qualcuno tratta con Mauro Passalacqua e va all’assalto dell’ex primario del Pronto Soccorso per convincerlo a ricandidarsi, sapendo che non ha intenzione di restare ancora all’ombra di Mario Bolognari e valuta la possibilità di prendersi una rivincita su chi lo aveva scaricato in fretta nel 2013 per salire sul carro dell’armata di Eligio Giardina.

E nello stesso momento qualcun altro apre un fronte anche con Mario D’Agostino, che non ne può più di aspettare le riflessioni del sindaco e non vuole attendere le calende greche d’autunno. Il chirurgo taorminese ha preso in mano l’interruttore di questa legislatura per capire se ci sono le condizioni per candidarsi o se, invece, lavorare per blindare nuovamente un ruolo nel palazzo per l’attuale presidente del Consiglio comunale, Lucia Gaberscek.

Fatto sta che i “falchi” non si mettono d’accordo con “le colombe” e viceversa, rimangono i soliti veti incrociati e sorrisi di circostanza, pourparler e tavoli che non portano a nulla di concreto sino a questo momento. Ci si incontra e ci si parla ma nel momento stesso in cui si pronuncia l’inno all’alleanza e al fare squadra, nella mente di alcuni commensali riaffiora sempre l’inconfessabile peccato originale del pensare che “Io so’ io… e voi non siete un cazzo!”.

L’assalto dell’opposizione ai pezzi di un’Amministrazione ancora in carica, è nella logica di quello che è sempre accaduto in passato e lo abbiamo anche detto e scritto. Al di là delle future valutazioni di Bolognari c’è una maggioranza che sta arrivando stancamente a questo finale di legislatura, inversioni ad U e tradimenti sono già all’orizzonte. Ma dalla parte dell’opposizione la tattica che si sta mettendo in campo sembra un’inconscia riproposizione in salsa taorminese del 5-5-5 di “Caniana” memoria, il modulo usato da Oronzo Canà che nella consapevolezza dei propri limiti si era inventato una sorta di strategia della confusione per frastornare gli avversari.

“Mentre i cinque della difesa vanno avanti, i cinque attaccanti retrocedono, e mentre i cinque vanno avanti gli altri cinque vanno dietro. E durante questa confusione generale, gli avversari diranno: che sta succedendo? E non ci capiscono niente”.

Ma come diceva poi Speroni: “Gli altri non ci capiscono niente? Neanche noi”.

Aspettando l’ingresso in campo di Aristoteles, il 5-5-5 del Vate della Daunia, in questa confusione generale, forse, una cosa potrebbe sortire, presto o tardi: far venire allo scoperto Mario Bolognari. Il professore di esperienza ne ha da vendere per non farsi condizionare dalle schermaglie del momento, rimane sornione ad osservare ma sa altrettanto che non sarà semplice “addormentare” ancora a lungo la contesa. Tanto più perché i segnali sono chiari e gli alleati iniziano a scalpitare e a guardarsi attorno con una certa insistenza. E dopo il tempo dei caffè al bar è già scattata l’ora (quasi) fatale de rendez-vous in “prime time”.

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