TAORMINA – Arrivano i primi importanti numeri sullo stato di avanzamento delle attività inerenti la stretta in atto sui morosi dell’acqua a Taormina. “Operazione Cesoia” sino a questo momento – come appreso da TN24 – ha già fatto emergere casi di mancata riscossione per l’ente per 2 milioni 427 mila euro su un totale di 3 milioni e 213 mila euro di solleciti e diffide ad ora lavorati, notificati e consegnati. L’attività rimane impegnativa, con situazione di morosità a vario titolo, c’è chi non ha pagato e chi si è spinto oltre, con i casi più spinosi che riguardano episodi di iter non regolarizzato e/o allaccio non autorizzato alla rete idrica.
Al momento è stato completato l’accertamento del 75% delle somme complessive sull’esorbitante dovuto all’ente. Si tratta di 207 pratiche sulle 663 di solleciti e diffide sempre lavorati, notificati e consegnati. Quindi siamo ancora 31% del totale. La casa municipale prosegue la stretta sulle situazioni che hanno contribuito in modo determinante ad un quadro di grave sofferenza economica-finanziaria dell’ente, dove le entrate tributarie erano crollate nel tempo sino addirittura al 35%. Una lunga stagione fatta di pochi tributi incassati da Palazzo dei Giurati e tante bollette non pagate, culminata nel dissesto dichiarato dal Consiglio comunale di Taormina nel luglio 2021.