HomeAperturaMafiosi accademici: 30 e lode per avere il trasferimento

Mafiosi accademici: 30 e lode per avere il trasferimento

La vicenda all’italiana del bombarolo Cospito che le ha provate tutte, con lo sciopero della fame e una polemica approdata in Parlamento, per far togliere il 41bis ai mafiosi, ha riacceso i riflettori proprio sui boss e sui tentativi di sfuggire al carcere duro. E allora i vari esponenti di “Cosa Nostra” hanno deciso anche di diventare “accademici”, studenti modello, pur di allentare le maglie della detenzione.

La puntata di Report di stasera parlerà dei tanti esponenti di Cosa Nostra attualmente iscritti all’università. Gente che ha praticato nella propria vita soltanto il verbo della violenza, tra le sbarre ha scoperto la passione per lo studio. In qualche caso ci sarà probabilmente chi lo ha fatto per sentimento di redenzione sincera (c’è da crederci?), in molte altre circostanze il dubbio che il fine sia stato un altro è più che lecito.

E allora Report racconterà come i mafiosi siano diventati, con il 41 bis, “studenti modello”. Anche se l’iscrizione agli atenei pare che sia stata utilizzata in primo luogo per chiedere trasferimenti rispetto alle carcere oggi frequentate dai mafiosi. Il pubblico ministero Sebastiano Ardita, già direttore generale del dipartimento detenuti del Dap, lo ha spiegato ai microfoni della trasmissione di Rai 3: «I boss mantenevano delle iscrizioni in sedi universitarie molto distanti da quelle in cui si trovava il carcere. Fino a 2 mila chilometri di distanza». Ma l’elenco dei mafiosi accademici, di cui parla oggi Il Fatto Quotidiano, è vasto e illustri.

Tra questi c’è Pietro Aglieri, iscritto a Lettere con una media del 30 e lode finora. Ma anche Filippo Graviano, che ha già conseguito la laurea in Economia con 110 e lode. Mentre il fratello Giuseppe è iscritto a Scienze e ha voti eccellenti. Poi c’è Mario Capizzi, condannato per il rapimento di Giuseppe Di Matteo, laureato con 104 in Agraria. E il camorrista Ferdinando Cesarano, che ha conseguito il massimo titolo di studio in sociologia. Fa eccezione Giovanni Riina, figlio di Totò ‘U Curtu, che è immatricolato a Giurisprudenza dal 2015 ma ha fatto solo l’esame di Diritto Costituzionale. Risultato finale: 22. Ardita fa sapere che finora nessun boss è stato bocciato agli esami.

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