La malattia che ha ucciso Silvio Berlusconi è la leucemia mielomonocitica cronica (LMMC). E’ una malattia molto rata, ma tra le sindromi mielodisplastico-mieloproliferative è la più frequente. Questa malattia del sangue si caratterizza per un importante aumento di specifici globuli bianchi, ovvero monociti, e colpisce in particolare persone in età avanzata. Come spiega il sito di Ail, Associazione italiana contro leucemia e mieloma, questa leucemia può “presentarsi in una forma displastica, in cui prevalgono anemia e neutropenia, oppure in una forma proliferativa, con un numero elevato di globuli bianchi. Vi è sempre un eccesso di monociti nel sangue e nel midollo, e un numero variabile di cellule immature (blasti)”.
“La LMMC è una malattia eterogenea, che ha il picco di incidenza in pazienti in età avanzata, in particolare tra i 50 e i 70 anni, e un’età media di insorgenza di circa 60 anni. Ma non dobbiamo dimenticare che vi sono anche rare forme giovanili, e che molto spesso può avere un esordio totalmente asintomatico e quindi molto subdolo”, ha spiegato a Today l’oncoematologo Claudio Cerchione, Dirigente medico e Ricercatore presso l’Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori “Dino Amadori” – IRST IRCCS, nonchè Presidente della Society of Hematologic Oncology (SOHO) Italy e Ambasciatore della SOHO per l’Italia.
La diagnosi spesso è occasionale e nasce “da un semplice esame emocromocitometrico, effettuato per un controllo di routine quando non vi è alcun tipo di sintomatologia. I risultati di questo esame possono mostrare una leucocitosi, aumento dei globuli bianchi, di grado più o meno severo, e in particolare un incremento dei monociti (una specifica popolazione di globuli bianchi). Esistono anche forme che esordiscono con la sola ematopoiesi inefficace, in cui il paziente si presenta con anemia, leuconeutropenia e talvolta piastrinopenia, e con una monocitosi relativa, e i sintomi a essi correlati sono stanchezza, infezioni ricorrenti o emorragie”.