TAORMINA – Il comizio domenicale di Cateno De Luca a Taormina lascia in eredità anche e soprattutto gli strascichi legati al suo attacco a qualche esponente della politica locale che al tavolo delle trattative avrebbe fatto richieste a suo dire “irricevibili” e hanno così scatenato la reazione del parlamentare.
“Non possiamo accettare quelle richieste”, fa sapere a TN24 uno dei più stretti alleati di De Luca. Ma cosa è stato richiesto esattamente a De Luca per sancire un accordo?
Stando a questa stessa fonte la proposta avanzata al tavolo delle trattative con De Luca e quindi anche nell’interlocuzione avuta con il sindaco di Santa Teresa di Riva, Danilo Lo Giudice, sarebbe stata decisamente importante. “Cateno non ha voluto fare nomi e non vogliamo fare polemiche però diciamo che non gli è piaciuto soprattutto l’atteggiamento, lui rispetta tutti ma non gli piace fare alleanze mentre magari dall’altra parte qualcuno non vuole fare una scelta convinta e gioca su più tavoli politici in contemporanea. Ci hanno chiesto posizioni come la vicesindacatura, almeno un assessorato, una presidenza, eventuali posizioni di sottogoverno e un ragionamento anche per il dopo, cioè per la futura candidatura a sindaco perché Cateno, se ora dovesse essere eletto, ha già detto che lui non si ricandiderebbe per il secondo mandato”.
“La lista della spesa”, come De Luca l’ha definita, avrebbe fatto esplodere l’ira del parlamentare, che nel suo discorso domenicale a Taormina si è rivolto al suo interlocutore con un plateale: “Non ce l’ho con te. Ma non è logico che un progetto piaccia a condizione. E la condizione quale sarebbe? Se hai tot assessori, tot posti, tot posti in Asm? Comprendimi, l’approccio di chiedermi posti, candidati e garanzie di ruoli in Giunta è un discorso che non si può fare. Non c’è niente di personale”.
