HomeEditorialiL'insopportabile lite politica salottiera sui migranti

L’insopportabile lite politica salottiera sui migranti

Un Paese che non affronta il problema ma continua a subirlo, un Paese che continua a farsi prendere in giro dall’Europa ma peggio ancora un Paese che si divide e litiga su un tema che dovrebbe unire tutte le persone di buon senso. Un Paese che trasforma i salotti televisivi in aule tribunale di processi, con la gente a pontificare e sentenziare dai divani e dove addirittura si arriva a sospettare che la politica possa volere la morte in mare di uomini, donne e bambini innocenti.

Tutto questo è l’Italia, siamo noi, ed è un quadro sempre più scialbo e avvilente quello che continua a trattare in modo ipocrita la questione migranti da un’ottica di parte, come se le cose giuste o sbagliate fossero di destra o di sinistra. Il naufragio di Cutro, nella sua drammatica più atroce che dovrebbe suscitare un’indignazione comune al cospetto della strafottenza dell’Europa verso questo fenomeno, ha invece segnato il punto di non ritorno di un’Italia che non sa affrontare il problema, forse nemmeno vuole farlo o peggio ancora specula sulla tragedia.

Si va avanti sempre con il solito scenario. La destra che arringa per frenare i flussi migratori, la sinistra che alza le barricate affinché possa arrivare chiunque. E nel mezzo c’è la bestialità dei giornalisti divanisti, quelli che utilizzano i programmi tv non per fare informazione o per cercare di dare un contributo equilibrato al confronto sul tema ma diventano, invece, strumento di uno scontro politico e lo aizzano per fare ascolti.

In fondo non c’è molto da dire e bastano poche riflessioni. L’Europa se ne frega da tempo immemore, da tanti anni, dell’Italia e delle istanze dei vari governi di sinistra e di destra che hanno posto il caso. E se poi ci si azzarda a coinvolgere altri Stati nella redistribuzione dei flussi migratori, assistiamo alla sceneggiata del galletto Macron, che fa finta non ricordare quello che accade nel sentiero della morte dei migranti che percorrono Ventimiglia per raggiungere la Francia. Si parla tanto delle misure in passato adottate da Salvini quando era Ministro dell’Interno, ma prima o poi qualcuno dovrà spiegare perché sia completamente sparito dai radar della politica italiana, Marco Minniti, uno dei politici più preparati e più spendibili della sinistra italiana, che aveva fatto bene nel suo mandato da Ministro dell’Interno e che poi non ha più avuto alcuno spazio o prospettiva di rilievo. Minniti aveva ottenuto risultati importanti, eppure viene persino criticato dalla sua stessa parte politica.

Tutta questa gente disperata che affronta viaggi pericolosissimi va aiutata e salvata prima che soggetti senza scrupoli abbiano modo di caricarle sui barconi, in condizioni terribili. Sin qui sono morte migliaia di persone in mare e altre continueranno a morire se non si farà, in fretta, l’unica cosa possibile e doverosa. Fermare gli scafisti, perseguirli con il massimo rigore e con un’azione internazionale incisiva. Il nemico non è il governo italiano di turno, ma i trafficanti di morte. La svolta contro le morti nel Mediterraneo passa da un’assunzione collettiva di responsabilità degli Stati e dalla determinazione di punire chi sfrutta il dolore dei disperati. Quando lo si capirà sarà sempre tardi. O qualcuno lo ha già compreso e fa finta di non capire.

ARTICOLI CORRELATI

POTREBBE INTERESSARTI

SEGUICI SUI NOSTRI SOCIAL

35,880FansMi piace
14,200FollowerSegui
My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.