HomeTurismo & LifestyleL’87% degli italiani viaggia ma Taormina non ci crede

L’87% degli italiani viaggia ma Taormina non ci crede

italiani in viaggio (foto di Salvatore Trapani)

TAORMINA – Il 2023 è stato l’anno del record storico per il turismo a Taormina con 1 milione 380 presenze nella località ionica, che si è conferma capitale del movimento vacanziero in Sicilia e meta di riferimento nel Sud Italia. Questo primato ha confermato, tuttavia, che la quasi totalità di quel flusso che pernotta in città concerne i turisti provenienti da Paesi stranieri (Stati Uniti davanti a tutti). E il movimento italiano? Non pervenuto. Intendiamoci, gli italiani non hanno mai caratterizzato il turismo a Taormina, neanche in passato, nemmeno nei periodi d’oro, quando a fare la differenza erano altri, e c’erano i tedeschi e gli inglesi a trainare l’industria dell’ospitalità. Eppure qualcosa la si potrebbe e la si dovrebbe fare per incentivare il mercato italiano, senza adagiarsi sugli allori esteri del mondo che ama Taormina. Da tanti anni a questa parte Taormina ha snobbato o perlomeno sottovalutato l’opportunità di investire sul mercato interno.

Una nuova ricerca di mercato commissionata dalla principale azienda di abbonamenti di viaggio, eDreams ODIGEO, in occasione del 25° anniversario del lancio del brand principale, eDreams, – come evidenziato da TravelNostop – rivela che la stragrande maggioranza dei consumatori a livello globale (84%) continua a dare priorità ai viaggi nei propri bilanci personali, nonostante il contesto macroeconomico. In Italia, i partecipanti hanno fornito risposte simili, con l’87% che sottolinea l’importanza del viaggio nel proprio bilancio familiare. Solo il 2% dei partecipanti in Italia e il 3% a livello globale ha dichiarato di non ritenere importante inserire i viaggi nella pianificazione del proprio bilancio. Le statistiche provengono da uno studio condotto dalla società di ricerca OnePoll, su 10.000 intervistati a livello internazionale, tra cui 1.000 partecipanti in Italia.

E’ un’analisi ampia e interessante nella quale emerge che, evidentemente, da qui ai prossimi 25 anni le priorità, i valori e gli intendimenti che caratterizzeranno i viaggi muteranno ancora, tante volte, in linea con i cambiamenti generazionali, con elementi di riferimento assoluto come lo sviluppo rapido delle nuove tecnologie. Ad esempio, il sondaggio ha rivelato che i giovani sono in genere più propensi delle generazioni più anziane a prendere decisioni su come e dove viaggiare basandosi sulla connettività digitale o sull’inclusività sociale, offrendo un potente spunto su ciò che sarà più importante per i viaggiatori nei decenni a venire.

La convenienza economica rimane una delle priorità per i viaggiatori di tutte le fasce d’età, con una media del 48% che la considera prioritaria in Italia e del 55% a livello globale. In particolare, i baby boomer mostrano una maggiore propensione a dare priorità al costo quando pianificano un viaggio, con il 69% dei partecipanti alla survey a livello globale di età superiore ai 45 anni che si concentra su questo aspetto. A livello internazionale, il 27% degli intervistati di età compresa tra 18 e 24 anni ha indicato brand e destinazioni che offrono esperienze socialmente inclusive come preferiti nell’organizzazione di un viaggio, rispetto al 17% degli over 65. In Italia sono i millennial a dare priorità all’inclusione sociale e ai valori quando considerano le proprie scelte di viaggio (28%). E poi il 20% della generazione Z a livello globale ha sottolineato l’importanza del restare connessi per la comunicazione e il lavoro durante i viaggi come una priorità assoluta, rispetto al 7% degli over 65.

Ma Taormina ha davvero voglia di intercettare i flussi turistici made in Italy? Si ha la percezione di quanto potrebbe essere importante una progettualità improntata ad ampliare gli orizzonti investendo sulla capacità di attrarre una parte, anche piccola ma significativa, del mercato interno? Oppure ci si accontenterà vita natural durante di affidare i suoi destini al turista straniero? Forse è arrivato il momento per provare ad inserirsi nei cuori e nei sogni di quell’87% di italiani. La prima cosa da fare è crederci. E sinora Taormina non lo ha fatto.

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