HomeEuronewsIl Martin Luther King day, una ricorrenza che guarda lontano

Il Martin Luther King day, una ricorrenza che guarda lontano

In moltissimi nelle scorse ore a Washington hanno ricordato Martin Luther King, padre dei diritti civili oltreoceano, nella giornata a lui dedicata. Istituita dal presidente americano R onald Reagan nel 1983, la giornata è celebrata da 40 anni a questa parte il terzo lunedì di gennaio. Anche il presidente Joe Biden ha ricordato l’uomo e attivista di colore: “Questo è il momento di scegliere. Sceglieremo la democrazia sull’autocrazia e la comunione sul caos, l’amore sull’odio? Queste sono le domande del nostro tempo cui vorrei rispondere nella mia presidenza in virtù dell’eredità di Martin Luther King. Dobbiamo solo guardarci indietro”. A Washington, i manifestanti hanno poi sfilato nel corso principale ricordando il padre di tutti i diritti civili nato il 15 gennaio dle 1929 e ucciso a 39 anni.

Martin Luther King nasceva il 15 gennaio del 1929 : pastore battista, leader del movimento per i diritti civili, premio Nobel per la pace. Negli Stati Uniti, ogni anno, il terzo lunedì di gennaio ricorre il Martin Luther King Day, proprio per ricordare la sua figura e i suoi ideali. Fra i temi portanti del cosiddetto MLK Day ci sono la nonviolenza e l’antirazzismo. È stato anche un momento per rilanciare la campagna #Nonviolence365, che milita per un impegno civile 365 giorni all’anno. “Be a King”, (siate un King) ha twittato Bernice King, figlia minore di King avvocato, pastore e attivista, a guida del centro che porta il nome del padre.

Paolo Naso, autore di “Martin Luther King, una storia americana” ha commentato a Nev “Notizie evangeliche”: “La ricorrenza del Martin Luther King Day fu decisa dal presidente Ronald Reagan nel 1983, una circostanza per certi aspetti paradossale. La politica di Reagan infatti non si distinse per il sostegno alla causa dei diritti degli afroamericani ma, al contrario, per i tagli a varie misure di welfare e di sostegno di cui molti di essi beneficiavano. Ma quella non fu l’unica occasione in cui si fece un uso paradossale e strumentale di Martin Luther King. Non si contano i libri che hanno trasformato un leader che quando era in vita fu contestato, arrestato 29 volte, che subì almeno tre attentati, in un “eroe americano”.

Una sorta di beatificazione che paradossalmente, però, ha ridotto la potenza di fuoco del messaggio di King: Per molti aspetti questa operazione di “beatificazione” ha prodotto una edulcorazione del messaggio di King: ha esaltato la sua nonviolenza, il suo saldo radicamento nella tradizione cristiana americana, la fiducia nella democrazia americana; trascurando al tempo stesso la sua denuncia dell’ingiustizia economica del sistema americano; il sostegno alla causa dei poveri americani, bianchi e neri.

Dalle commemorazioni istituzionali esce così un King funzionale alla logica semplicistica dei tempi moderni: King con la sua lotta e la sua morte assolve gli americani dai peccati dello schiavismo, del segregazionismo e del razzismo.

Fonte: Euronews

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