HomeEditorialiIl G7 in Puglia è un pianto greco, la vera storia è...

Il G7 in Puglia è un pianto greco, la vera storia è passata da Taormina

Il vertice del G7 2024 si è tenuto a Borgo Egnazia, nel comune di Fasano in Puglia, dal 13 al 15 giugno 2024. L’evento ha visto la partecipazione dei Capi di Stato e di Governo dei sette Stati membri, oltre al Presidente del Consiglio Europeo e alla Presidente della Commissione Europea in rappresentanza dell’Unione Europea. Come da tradizione, hanno preso parte ai lavori anche i rappresentanti di alcuni Stati e organizzazioni internazionali invitati dalla Nazione che detiene la presidenza di turno. Eppure di questo G7 non si è accorto quasi nessuno. E’ un summit che, al netto della copertura mediatica di rito, è passato inosservato. Un G7 piatto, scialbo, ma soprattutto inutile.

Il G7 pugliese ha visto la presenza del presidente americano Joe Biden, che – senza offesa per nessuno – sembrava un “nonnetto” catapultato da Villa Arzilla in un viaggio in Italia, dove forse non sapeva neanche dove fosse. E quasi impressione immaginare che gli americani stiano per affidare i propri destini alla sfida tra Biden, che soffre evidentemente la stanchezza e il peso dell’anagrafe e dall’altra parte Donald Trump, travolto dagli scandali e dalla vicende giudiziarie, persino condannato ma che si avvia a vincere a mani basse le prossime elezioni.

Emmanuel Macron, travolto dall’esito del voto di domenica scorsa in Francia, ha cercato di prendersi la scena ma il “galletto” transalpino sembra aver fatto il suo tempo e forse lo sa pure lui. Di questo G7 rimarrà il tentativo del “galletto” dell’Eliseo di buttarla in caciara sulla questione dell’aborto e gli sguardi al veleno con il premier italiano Giorgia Meloni. Non si sopportano, non si possono vedere e non si sono sforzati di nascondere una reciproca antipatia mitigata a fatica dai sorrisi di circostanza dei protocolli istituzionali.

Rishi Sunak, primo ministro britannico, sembrava lì in Puglia per fare numero e si è fatto notare per lo sguardo cinematografico, in versione ragazzino di 15 anni, mentre ammirava incredulo le frecce tricolori nel cielo di Borgo Egnazia. Non pervenuto anche il giapponese fumio kishida e il primo ministro canadese, Justin Trudeau. Forse è stata l’ultima ribalta per Usula Von der Leyen, presidente della commissione europea e rappresentante di un’Europa in pieno fermento, dove all’indomani delle Europee avanzano le destre e sembra esserci uno “tsunami” di rigurgiti sovranisti e nazionalisti. Eppure doveva essere un G7 storico perché vi ha preso parte il Pontefice, Papa Francesco, che la sua parte l’ha fatta e ha parlato dell’intelligenza artificiale, destinata a sconvolgere davvero l’umanità e che invece si continua a giochicchiare sulla pelle di milioni di persone che si avviano a perdere il lavoro e con un’infinità di cose che potrebbero accadere nell’alveo di un effetto domino senza precedenti. Ma questo a Macron non interessa e per le elezioni in Francia era più utile parlare dell’aborto.

E poi ovviamente c’era lei, Giorgia Meloni, scaltra padrona di casa che non ha perso l’occasione per prendersi la scena con le sue citate insofferenze per il primo ministro francese e alzando il muro sulla vicenda dell’aborto. Il responso delle Europee ha rinsaldato la posizione della leader di Fratelli d’Italia e lei si è messa in mezzo tra “nonno” Biden e il “galletto” Macron. Meloni lo ha definito “un successo” questo G7, anche se lo sa bene che non è andata esattamente così.

Il G7 in Puglia è stato anche il summit dell’imbarazzante episodio della nave sequestrata a Brindisi che avrebbe ospitato 2.500 agenti delle forze dell’ordine. La Squadra mobile di Brindisi ha fatto scattare il sequestro per la nave “Goddess of the Night” ormeggiata al porto del centro salentino a causa, a quanto pare, di numerose denunce pubbliche arrivate per le pessime condizioni igienico sanitarie in cui versava. “Una nave con alloggi sporchi e danneggiati, servizi igienici inutilizzabili, docce fatiscenti, cabine allagate”: così hanno detto i sindacati di Polizia.

Insomma il G7 in Puglia è sembrato lontano, anzi lontanissimo, parente del G7 2017 a Taormina. Non ce ne vogliano gli amici della splendida Puglia ma Taormina quando vuole sa essere meravigliosa. E quando la Perla dello Ionio sale in cattedra come accadde 7 anni fa, con una punta di lucida presunzione si può dire che non ce n’è per nessuno. Quell’evento in Sicilia ha dato una visibilità eccezionale all’Italia, di gran lunga superiore al G7 da poco andato in archivio. La differenza tra questi due G7 sembra impietosa, è un confronto che appare improponibile per tanti aspetti. Sul piano politico c’era Donald Trump alla sua prima uscita in politica internazionale da presidente degli Stati Uniti, Angela Merkel cancelliera tedesca che teneva in mano le redini dell’Europa, e poi c’era il francese Macron allora da poco eletto. Taormina magari ha le sue contraddizioni ma c’è una cosa che metterà sempre d’accordo tutti: la grande bellezza di questa città. E il G7 2017 è stato uno spot eccezionale per l’Italia, oltre che una pagina di storia indimenticabile per Taormina e la sua gente.

Lo ricordiamo ancora e non si potrà mai dimenticare quel G7 a Taormina: 26 e 27 maggio 2017. L’arrivo dei potenti della Terra al Teatro Antico, per una passerella regale che ha impressionato il mondo, come lo ha affascinato la successiva passeggiata in Corso Umberto dei leader. I sette grandi e poi la folla ad accompagnare i capi di Stato in una scena di poderosa forza simbolica, una parata inedita, probabilmente irripetibile per la narrazione della politica a quei livelli. E poi c’erano loro i taorminesi, fieri ed emozionati, ad accompagnare i leader, molti a sfilare alle loro spalle e altri a salutarli dai balconi con i bambini, con la Merkel, Macron, Gentiloni, Trump a ricambiare. L’esibizione delle Frecce Tricolori nel cielo di Taormina è sembrata la prepotente rappresentazione di uno spettacolo nello spettacolo, con il presidente degli Stati Uniti insieme ai suoi colleghi, capi di Stato, a sgranare gli occhi, ammirati e divertiti, increduli, come fossero ragazzini al luna park. Semplicemente impressionante il concerto al Teatro Antico, evento di portata mondiale che ha inchiodato milioni di persone davanti alla tv. Senza dimenticare tutti i protagonisti dietro le quinte, l’organizzazione di una macchina perfetta, nessuno escluso, a partire dal dispositivo di sicurezza italiano, impeccabile, che ha dato una prova di forza esemplare a tutti gli altri Paesi.

Una due giorni di puro orgoglio e vanto per Taormina ma soprattutto per l’Italia. E non a caso Palazzo Chigi ha archiviato il G7 a Taormina con una clip dal titolo eloquente: Orgoglio Italia. Rivediamole le immagini. Bastano e avanzano quelle. Non servono i commenti, solo emozioni di una cartolina indelebile.

ARTICOLI CORRELATI

POTREBBE INTERESSARTI

SEGUICI SUI NOSTRI SOCIAL

35,880FansMi piace
14,200FollowerSegui
My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.