Ci sarebbe quasi da ridere se non ci fosse da piangere nel vedere in questi giorni ma ormai da settimane la tv italiana, dove interi programmi sulle principali emittenti vengono dedicati al caro-bollette. Bene, benissimo, più se ne parla e meglio è, perché la gente sta soffrendo sul serio e non ce la fa a dover pagare bollette esorbitanti, che definire inaccettabili e vergognose è dire poco.
Ma, come al solito, in Italia dal dramma alla farsa il confine si fa stretto e non si discute un problema per risolverlo ma per fare audience, per aumentare gli ascolti e quindi gonfiare i ricavi commerciali. La faccia del panettiere, piuttosto che quella del barista diventa un “trofeo” per i soliti cassamortari dell’informazione italiana, che dedicano lunghi spazi dei loro programmi alla sofferenza dei piccoli imprenditori di un intero Paese con il freddo sensazionalismo di chi se ne frega di questa gente e vuole soltanto sfruttarla e utilizzarne le lacrime per fare lo scoop.
E’ la stessa, identica, cosa che era accaduta nel periodo della pandemia, quando in quel caso il tema erano i ristori. E la cosa più significativa, è che si invitano i politici in questi programmi e poi a commento dell’imprenditore che preannuncia il fallimento, interviene proprio il parlamentare di turno che dichiara: “Si, il signore ha ragione, bisognerebbe fare questo”.
Ma in Parlamento chi c’è? Cosa fanno questi soloni alla Camera e al Senato, oltre che affrettarsi a riscuotere un lauto stipendio il 27 di ogni mese? E cosa può importante all’italiano che ha ricevuto una bolletta di 10, 20 o 30 mila euro di vedere Draghi che va a fare sfilate istituzionali in Europa anziché fare come ha fatto la Germania, che fregandosene dell’UE ha deciso intanto di mettere in campo uno scudo miliardario a difesa delle imprese tedesche.
Una risposta alla gente va data in fretta, immediatamente. Le chiacchiere stanno a zero, è il momento della politica che deve muovere le terga e darsi da fare. La svolta non può arrivare dalla tv del dolore che spettacolarizza la mattanza sociale in atto in un Paese dove chi governa non ha gli attributi di andare a tassare, senza se e senza ma, gli extra-profitti dai colossi dell’energia.
La soluzione devono attuarla i politici nelle aule del Parlamento, non indicarla sui divani dei talk show con l’ipocrisia di una colossale presa per il sedere. E, ovviamente, i conduttori di turno se ne guardano dal sottolineare questo controsenso ciclopico, non inchiodano la politica alle proprie responsabilità, la ospitano e la assecondano. E’ il solito leccaculismo all’italiana.
