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Il crollo del rublo trascina in basso l’economia russa

Questo lunedì il rublo ha toccato il minimo in 17 mesi contro il dollaro, evidenziando la crescente compressione dell’economia russa a causa delle sanzioni occidentali e un crollo dei proventi delle esportazioni. La valuta russa ha perso quasi il 40% del suo valore quest’anno rispetto al dollaro, poiché la guerra di Mosca in Ucraina costa.

La caduta del valore del rublo è uno dei numerosi indicatori negativi per l’economia russa, anche se il presidente Vladimir Putin insiste sul fatto che le sanzioni occidentali hanno un effetto limitato.

Dice un insegnante in pensione: “I prezzi aumenteranno, il che significa che il tenore di vita diminuirà. Esso (il tenore di vita) è già caduto, cadrà ancora di più. Ci sono sempre più poveri, questo è certo”.

Aggiunge Alexandra Prokopenko, studiosa non residente presso il Carnegie Russia Eurasia Center ed ex funzionario della Banca centrale russa: “Il fattore più fondamentale è il cambiamento strutturale nell’economia russa. La domanda è ora guidata dalle estensioni statali di un più ampio complesso industriale militare. Intendo non solo le imprese che lavorano alla guerra, ma anche una parte molto ampia del settore civile».

La valuta è crollata subito dopo l’invasione nel febbraio 2022. È poi risalita in giugno dello scorso anno quando i prezzi di petrolio e risorse naturali sono aumentati. Ma da allora le economie europee si sono liberate dal petrolio e dal gas russi, importando invece di più da Stati Uniti, Canada e Norvegia.

Fonte: Euronews

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