Come da copione l’Expo 2030 si terrà a Riad, in Arabia Saudita. Non c’era nessun dubbio che la forza straripante dei petroldollari, con tutti gli annessi e connessi, avrebbe vinto la competizione con Italia e Corea del Sud ma la sconfitta italiana va oltre le proporzioni di chi si illudeva che avrebbe vinto Roma e di chi profetizzava una contesa all’ultimo voto. Invece è l’Italia che è arrivata ultima fra le tre contendenti.
Grande delusione per Roma, che ha ottenuto appena 17 voti ed è stata sconfitta anche da Busan, in Corea del Sud (29 voti). Per la vincitrice Riad ben 119 preferenze. I voti espressi dai delegati dei Pesi membri del Bie, Bureau international des expositions, hanno fatto ottenere alla città saudita oltre due terzi di preferenze al primo turno, sufficienti a evitare il ballottaggio. Roma puntava al ballottaggio ma non è andata da nessuna parte.
Tra tanti commenti il più significativo, che fa discutere e che dovrebbe rappresentare uno stimolo ad una riflessione, arriva da Enrico Mentana, direttore del Tg di La7. “Questa non è una sconfitta, è una figuraccia. Non di Roma soltanto, ma di tutto il sistema Italia. Quando un paese come il nostro spinge la candidatura della sua capitale fino al round decisivo, e al momento della scelta porta a casa solo 17 voti su 165, evidenzia un fallimento. Tutti sapevano che Riad, per mille motivi, era la favorita, e che l’Italia aveva già ospitato l’Expo solo otto anni fa, con ciò dovendo ancor più inseguire. Ma come ci si è potuti illudere, per poi ritrovarsi con solo il voto nostro e dei nostri amici?”.