TAORMINA – Nei giorni scorsi, per esattezza il 24 gennaio 2024, il Comune di Taormina ha indetto, con apposito avviso una procedura aperta concernente l’alienazione, con diritto di prelazione, di una porzione di immobile comunale sito in Via Salita Acropoli, già adibito al servizio del CineTeatro San Giorgio ed in atto detenuta dall’Opera San Giovanni Bosco in Sicilia, Ex Salesiani). La procedura ha un prezzo di vendita a base d’asta quantificato in 141 mila 200 euro per un bene di superficie pari a 15 mq.
Sulla vicenda adesso riceviamo e pubblichiamo una nota di Salvatore Coslovi Longo, stimato professionista taorminese, che mette in discussione la titolarità da parte del Comune di Taormina per il bene oggetto della procedura di alienazione. Il geom. Coslovi ritiene che la porzione di immobile soggetta all’alienazione appartenga invece all’Opera San Giovanni Bosco (Ex Salesiani), ponendo anche delle perplessità sulle stime fatte dall’ente sulla quantificazione del valore di vendita di questa stessa porzione di immobile.
“Apprendo dal giornale TaorminaNews24 – scrive in una nota a TN24 il geom. Coslovi – la notizia riguardante il bando pubblico indetto dal Comune di Taormina relativo ad: “Alienazione, con diritto di prelazione, di porzione di immobile comunale sito in Via Acropoli, già adibito al servizio del “Cine-Teatro San Giorgio dei Salesiani…..” per una base d’asta di € 141.200,00 per una superficie di mq. 15, praticamente a € 9.413,00 al mq. Devo dire che sono rimasto un pò sorpreso perché, avendo frequentato i Salesiani sin da piccolo alle scuole medie, non sapevo che la saletta delle proiezioni del Cine-Teatro ricadesse su area del Comune di Taormina. Ho voluto approfondire la situazione, ed essendo abbastanza preparato in materia, ho semplicemente fatto una visura catastale, ed ho potuto appurare che recentemente era stata aggiornata la situazione catastale e che effettivamente questa porzione di fabbricato occupa una parte della Salita Acropoli, così come una parte del sottosuolo della stessa Salita Acropoli è occupata dall’ex Bar Mocambo e dal Bar del Corso. Ma la cosa che emerge dalla visura, e di cui non si fa cenno nel bando, è che la porzione di fabbricato posto in vendita non è di proprietà del Comune di Taormina. Il Comune di Taormina è proprietario dell’area su cui sorge il fabbricato mentre la proprietà superficiaria è di proprietà per intero “dell’Opera San Giovanni Bosco con sede in Catania”, ai sensi dell’art. 952 del Codice Civile”.
“Quindi – continua Coslovi – il Comune potrebbe semmai vendere la sola area del terreno ma non l’immobile, tranne che non vi siano atti pubblici non citati nel Bando. Ma ammesso e non concesso che la stima di € 141.200,00 si possa riferire all’intero immobile è certemente al di fuori di qualsiasi logica di mercato. Qualche anno fa sul sito “Youtrade” veniva pubblicato un articolo dove una Società di Ricerca Immobiliare “Nuroa”, che visualizza le offerte immobiliari, ed aveva paragonato il valore di mercato delle principali residenze di alcuni Capi di Stato Europei. Ne cito solo due ad esempio: il Palazzo del Quirinale, sede del nostro Presidente della Repubblica Italiana, della superficie di circa mq. 110.000 è stimato per 952 milioni di euro pari ad € 8.620,00 al mq.; (escluso l’immenso valore delle opere d’arte in esso contenuti); il Palazzo dell’Eliseo a Parigi, sede del Presidente della Repubblica Francese di 11.000 mq. è stimato per € 111 milioni di euro pari a € 10.000 al mq. Ciò mi ha fatto sorridere, in termini positivi ovviamente, perché, se tanto mi dà tanto, significherebbe che il patrimonio immobiliare di Taormina vale più del Quirinale e poco meno dell’Eliseo , secondo la stima fatta dagli esperti del nostro Comune, valutandolo in pratica a € 9.413,00= al mq. Ma allora siamo ricchi e non lo sappiamo? Basterebbe vendere il Palazzo dei Giurati e risolveremmo tutti i problemi della Città. Escluso il contenuto naturalmente”.
