HomeTN24TVEva Kaili "ignara" dei soldi nascosti in casa sua

Eva Kaili “ignara” dei soldi nascosti in casa sua

Quando a Bruxelles è scoppiato lo scandalo di corruzione che tocca diversi esponenti del Parlamento europeo, la prima cosa che ha fatto Eva Kaili è stata chiamare la polizia belga. Questa almeno è la versione riportata dall’avvocato dell’ormai ex vice presidente dell’Eurocamera Michalis Dimitrakopoulos, In un’intervista a Euronews.

“Una prova importante è il fatto che la sua prima decisione sia stata quella di parlare con la polizia. Ciò significa che non sapeva che c’era qualcosa di illegale in casa sua, altrimenti non avrebbe chiamato la polizia. Ma non è stato possibile interloquire con gli agenti perché non parlavano inglese e poi è successo tutto il resto…”. Secondo il suo legale, Kaili non sapeva che nella sua abitazione fosse nascosto del denaro e se ne sarebbe accorta solo dopo aver ricevuto la notizia dell’arresto del compagno, Francesco Giorgi, letta sulla stampa locale.

Solo allora, Kaili avrebbe cercato e trovato il denaro in casa e poi avrebbe provato a liberarsene, facendolo recapitare a quello che riteneva il proprietario del denaro, cioè l’ex eurodeputato Pier Antonio Panzeri: un altra delle figure al centro dell’indagine, attualmente in carcere. Ma non ha fatto in tempo: i contanti sono stati poi rinvenuti dalla polizia nel suo appartamento (150mila euro) e in una valigia consegnata al padre.

L’avvocato nega dunque ogni addebito su presunte tangenti ricevute dal Qatar, sottolineando le motivazioni politiche delle prese di posizione di Kaili in favore del Paese. “L’Unione Europea aveva bisogno di gas, la signora Kaili non ha difeso il Qatar in cambio di tangenti. Il primo e unico voto a cui ha partecipato la mia assistita riguardava il diritto dei cittadini del Qatar di entrare nell’Unione Europea senza visto. Nella commissione parlamentare questa misura è stata approvata con una maggioranza del 70%. Quindi in ogni caso il suo voto non è stato decisivo.

La prossima settimana, comunque, l’eurodeputata greca tornerà in tribunale, per l’udienza che stabilirà un’eventuale permanenza nel carcere belga di Haren. I suoi legali auspicano un rilascio su cauzione in attesa del processo. L’unico momento di gioia di Eva Kaili in questi giorni difficili, spiega il suo avvocato, è stato l’abbraccio con la figlia di quasi due anni, incontrata per circa tre ore in prigione dopo quasi un mese di lontananza. Anche per questo Michalis Dimitrakopoulos contesta la decisione di mantenere Kaili in carcere. “Il giudice Michel Claise ha detto di non avere prove a sostegno dell’accusa di corruzione, ma che le prove potrebbero essere trovate in futuro. Questo non è compatibile con lo stato di diritto europeo”, protesta il legale. “Non si può mantenere qualcuno in prigione con la prospettiva di trovare prove in futuro. È legalmente sbagliato. Voglio sperare che non ci sia alcuna influenza politica in questa decisione”.

Fonte: Euronews

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