HomeAttualità e CronacaEmodinamica di Taormina: 20 anni di eccellenza salvavita

Emodinamica di Taormina: 20 anni di eccellenza salvavita

TAORMINA – Ricorre quest’anno il ventesimo compleanno dell’Emodinamica dell’ospedale San Vincenzo di Taormina da un anno diventata Unità Operativa Dipartimentale diretta dal dott. Giuseppe Cinnirella. L’Emodinamica di Taormina è un fiore all’occhiello del presidio ospedaliero, un reparto che sul “campo” si è dimostrato eccellenza sul piano sanitario e professionale ma anche e soprattutto per l’approccio umano e scrupoloso della sua equipe alla cura dei propri pazienti.

Oggi l’Emodinamica di Taormina è al primo posto in Sicilia per il trattamento tempestivo dell’infarto miocardico acuto.

Di recente è stato pubblicato dall’Assessorato alla Salute il report degli esiti di valutazione della performance del sistema sanitario in Sicilia riguardante il 2020 e i primi sei mesi del 2021 , nonostante il periodo di pandemia, i medici della UOC di Cardiologia e della UOSD di Emodinamica hanno guadagnato il primo posto nella classifica Siciliana nel trattamento tempestivo dell’infarto miocardico acuto (anno 2020 e primi sei medi del 2021). L’angioplastica coronarica è considerata il trattamento di scelta entro 90 minuti dal primo contatto medico in cui è richiesta maggiore abilità ed esperienza rispetto ad unintervento di routine di un paziente stabile (PTCA in elezione) la cui letteratura ha dimostrato inverso rapporto tra la precocità di esecuzione della procedure nel paziente con infarto e la mortalità a breve termine

La recente istituzione della Unita Operativa dipartimentale, avvenuta nel 2021 e diretta dal dott. Cinnirella, affiancato dal personale medico ed infermieristico, è stato un importante e strategico riconoscimento ad un reparto dedicato h24 alla cura di casi complessi e che opera in sinergia con i medici dell’Unita Operativa di Cardiologia, diretta dal dott. Vasquez. Si è così determinato un miglioramento dei tempi di esecuzione della procedura di rivascolarizzazione del paziente infartuati riducendone la mortalità intraospedaliera.

“Nonostante questi lusinghieri risultati – evidenzia il dott. Cinnirella – dobbiamo anche dire che non si comprende perchè talvolta “soffriamo” la carenza di materiale (ai limiti della chiusura), e la possibilità di avere a disposizione tutto l’armamentario che un emodinamista ha bisogno per l’esecuzione di una procedura salva vita”, nonostante le varie richieste sollecitate”.

l’equipe di Emodinamica del San Vincenzo di Taormina – il dott. Giuseppe Cinnirella con Gianfranco Capilli, Paolo D’Arrigo, Gessica Motta, Giuseppe Ronsivalle, Graziano Trovato

La UOSD di Emodinamica attualmente è composta da quattro medici: Giuseppe Cinnirella (direttore); Gianfranco Capilli, Paolo D’Arrigo e Motta Gessica. Gli infermieri in dotazione sono: Rosalida Cavallaro, Elena Brigandì, Antonio Vecchio, Josè De Luca; Isidoro Arcidicono; Giovanna D’Angelo, Massimo La Piana e Gaetano Cisca (coordinatore)

“La rete dell’infarto – aggiunge il dott. Cinnirella – rappresenta ormai una realtà importante e fondamentale nella gestione del paziente infartuato, pertanto voglio ringraziare tutti gli attori coinvolti nella rete IMA senza i quali non potremmo raggiungere traguardi importanti: i medici del 118; del pronto soccorso e della UOC di Cardiologia di Taormina compreso lo staff infermieristico. I ringraziamenti vanno anche ai vertici aziendali dell’ASP di Messina e quella del presidio Ospedaliero di Taormina ed alla UO di Farmacia nella speranza che tengono accesi i riflettori sull’importanza della emodinamica nel nostro comprensorio. Da anni ormai l’Emodinamica esegue anche interventi di angioplastiche del distretto periferico e per la prevenzione dell’ICTUS (stenting della carotide, chiusura dell’Auricola; chiusura del forame ovale e del difetto interatriale) grazie all’istituzione di un equipe dedicata nella diagnosi precoce”.

Cinnirella invita, infine, i pazienti ad andare al pronto soccorso quando si accusa un dolore al torace prolungato senza aver paura di contrarre il Covid in ospedale perché quest’anno la pandemia purtroppo ha ritardato le cure al paziente infartuato con ricadute sulla qualità della vita del cardiopatico.

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