HomePoliticaElezioni Taormina: Longo non si candida ed esce a testa alta

Elezioni Taormina: Longo non si candida ed esce a testa alta

TAORMINA – Tra i 64 nomi in corsa per un posto nel prossimo Consiglio comunale di Taormina c’è un’assenza che non passa inosservata. Non sarà della partita elettorale, infatti, Graziella Longo, assessore uscente alla Viabilità ma anche e soprattutto figlia del compianto sindaco Eugenio Longo.

Ci si aspettava la presenza dell’avvocato Longo tra i 16 candidati della lista guidata dal sindaco Mario Bolognari, che si ricandida al governo della città. E invece, alla fine in quell’elenco Graziella Longo non c’è. Si dirà, ovviamente, che si tratta di una valutazione condivisa, che si inquadra in un contesto di rinnovamento della squadra de “La Nostra Taormina”, ora “Noi, Taormina”. In realtà, al netto delle eventuali versioni di circostanza, la verità che a noi risulta è che la stimata professionista taorminese non avrebbe fatto mistero delle sue perplessità legate all’ingresso in extremis degli ex deluchiani e alla sostanziale virata in extremis rispetto al percorso politico che era stato già intrapreso dalla coalizione dopo i tradimenti politici di inizio anno.

La figlia del prof. Longo, d’altronde, ci ha messo la faccia in questi anni su vari fronti. Lo ha fatto sul tanto discusso del provvedimento del senso unico sulla Circonvallazione, che potrà piacere o non piacere ma sul quale l’assessore è stata coerente sino all’ultimo, è andata fino in fondo senza cambiare per inseguire la scorciatoia del consenso popolare. L’assessore ha difeso quell’ordinanza anche quando dai banchi della sua stessa maggioranza è stata criticata. Ha incassato il “fuoco amico” tenendosi lontana da quel clima di astio, di cortile e paesanismo esasperato che ancora adesso pervade Taormina e ne frena le grandi potenzialità.

Longo chiuderà nei prossimi giorni la sua esperienza di assessore avendo portato al compimento la procedura, da lei voluta, di revisione ed informatizzazione dei pass, con il rilascio in atto già dallo scorso 8 maggio. Una novità significativa in un contesto dove a Taormina da parecchi anni a questa parte c’è stato il liberi tutti, e ognuno ha fatto quello che ha voluto. Una giunga, un bordello in salsa taorminese, che ha visto finire in giro pass che appartenevano ai defunti e riutilizzati dai loro familiari, pass a tempo rilasciati per un giorno e che veniva poi utilizzati vita natural durante, pass turistici fotocopiati e distribuiti come fossero caramelle.

E poi Longo ha messo mano anche al Piano regolatore generale, materia altrettanto impervia in una città dove il piano urbanistico vigente è ancora quello di un’altra era geologica fa, votato dal Consiglio comunale nel 1976. Il Prg ora si chiama Pug (Piano Urbanistico Generale) e in questo caso sono stati conferiti gli incarichi ai professionisti incaricati di lavorare al riassetto della pianificazione urbanistica del territorio. E’ stato dato mandato ad un geologo di effettuare uno studio geologico con indagini geofisiche sul territorio ed è partita la procedura per i relativi studi e la valutazione ambientale strategica (Vas) e la valutazione di incidenza ambientale (Vinca).

Al traguardo di questi cinque anni doveva anche scattare la Ztl e l’assessore Longo si era mossa in tal senso. Era praticamente tutto pronto per l’avvio della sperimentazione ma anche qui ha dovuto incassare con stile (repetita iuvant) differenti valutazioni altrui e la volontà di rimandare questa iniziativa perché tra poco si voterà e quando si parla di viabilità il taorminese – da sempre – non si sa mai come reagirà.

Si rimprovererà a Longo che poteva fare di più e diverse cose – è vero – non sono state fatte, ad esempio sulla viabilità nelle frazioni, a Trappitello. Ma – ad onore del vero – si è trovata ad operare con una disponibilità di cifre irrisorie in bilancio, mentre altri suoi colleghi, al netto delle dinamiche sul dissesto, avevano una disponibilità maggiore. E’ chiaro che un Comune non può pensare di destinare alla sua principale frazione soltanto 8 mila euro alle strisce pedonali e 8 mila euro alla segnaletica stradale, per cose cioè che si fanno domattina e poi a breve andranno rifatte di nuovo.

Alla fine Longo si è chiamata fuori dalla contesa per garantirsi una poltrona al palazzo. Avrebbe meritato maggiore considerazione, se non altro per la lealtà e linearità nel modus operandi che ha mostrato in questi anni ma la coerenza politica a Taormina è passata in secondo piano già da un pezzo. Così Longo si è defilata con stile e senza pretendere nulla, portandosi dentro l’inconfessabile amarezza in cuor suo per come sono andate le cose in una politica che sempre più spesso antepone la cruda logica dei numeri alla legge sovrana dei rapporti umani. L’assessora completerà il suo mandato lavorando con la consueta scrupolosità, sotto la stella polare di un signorile silenzio. La figlia del prof. Longo si chiama fuori dal ring elettorale e ne esce a testa alta.

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