HomePoliticaDissesto a Taormina: il risanamento lo stanno facendo loro

Dissesto a Taormina: il risanamento lo stanno facendo loro

TAORMINA – Il vento della campagna elettorale soffia sempre più forte su Taormina e a poco più di un mese dal voto va in scena – come da copione – la “commedia paesana” del fuori tutto e contrario di tutto. E’ il gioco delle parti, è un rito che si consuma dalla notte dei tempi. Se ne sentono tante, se ne dicono forse anche troppe.

Tra i temi in primo piano c’è, ovviamente, il dissesto ed è una questione spinosa che va decontestualizzata dall’onda imperante delle televendite politiche del momento. Il default a Taormina sembra un “figlio di NN”, è un condensato plastico di angeli e demoni, vergini vestali e purificatori vari (veri o presunti), eppure sulla voragine di debiti che si è determinata c’è il timbro del flop di un’intera stagione politica e non si può dare la colpa alla buon’anima di Nicola Garipoli. Vale per quelli che lo sfascio politico, economico e finanziario lo hanno generato, vale per quelli (gli stessi) che non sono stati capaci di affrontarlo.

Così, al netto dei vari bilanci che il Comune finalmente (bene, vero, complimenti) sta approvando nei tempi corretti, il Municipio di Taormina si è incamminato sulla via del risanamento grazie al lavoro oscuro, serio ed incisivo, della Commissione Liquidatoria di cui fanno parte Maria Di Nardo, Tania Giallongo e Lucio Catania. A loro, ricordiamo, è affidata tutta la parte riguardante debiti e crediti dell’ente sino alla data del 31 dicembre 2020, l’anno che ha preceduto il dissesto poi dichiarato nel luglio 2021.

Taormina (come l’Italia del resto) ha visto e conosciuto spesso altri commissari e funzionari “fanfaroni”, soggetti senza arte né parte che hanno spesso avuto l’attitudine a scambiare questa città per il paese dei balocchi, dove svernare e prendersi un lauto compenso senza produrre nulla. Taormina poi ubriaca le persone con una certa facilità e sa indurre in tentazione, spingendole a diventare personaggi in cerca di effimera visibilità e talvolta capaci di debordare e travalicare il ruolo a suon di azzardi e minchiate.

Non è questo il caso e, per una volta, Taormina ha avuto la fortuna di imbattersi nell’anomalia di buone scelte, beneficiando della silenziosa professionalità dei tre componenti della Commissione Liquidatoria scelti dal Ministero dell’Interno e nominati dal Capo dello Stato. Non stanno facendo il “miracolo di Medjugorje” ma solo il loro dovere, il problema è che da queste parti è mancata a lungo anche la capacità di fare bene l’ordinario e ottemperare alle cose normali. I Commissari sin qui sono stati tre anti-personaggi che hanno scelto di lavorare lontani dai riflettori del palazzo, dando prova di capacità sul campo e di buon senso nell’approccio al contesto ambientale. Evitano rapporti con la politica locale e si limitano ad interfacciarsi con gli uffici chiamati a coadiuvare le procedure, con un’azione che si pone quindi nei giusti canoni dell’essenzialità di una collaborazione prettamente formale con le Istituzioni locali.

Il dato che più conta è la sostanza degli atti formalizzati e la relativa tempistica con la quale sta operando l’Organo straordinario di Liquidazione a Taormina. Lo stato di avanzamento delle procedure sul dissesto è molto incoraggiante rispetto ad altri Comuni, dove i commissari di turno se la prendono solitamente comoda, allungano la permanenza (e relativa durata del compenso) e arrivano dopo 3 o 4 anni al punto in cui è già arrivata dopo un anno e mezzo la OSL a Taormina. Non significa – per intenderci – che il dissesto sarà chiuso domattina ma il passo di Di Nardo, Giallongo e Catania è decisamente spedito. Sono già arrivati al passaggio cruciale delle transazioni e si sono portati avanti anche sul recupero dei tributi mai riscossi. Stanno facendo semplicemente (bene) tutto quello che la politica locale non ha fatto – oppure ha fatto male – da tanti anni a questa parte. Un merito che va riconosciuto e puntualizzato.

Ecco la più recente relazione riguardante l’operato della Commissione Liquidatoria a Taormina, alla data del 20 marzo scorso.

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