HomeAttualità e CronacaDelegazione di Trappitello come le scuole: lavori alla carlona e zero manutenzioni

Delegazione di Trappitello come le scuole: lavori alla carlona e zero manutenzioni

TAORMINA – “Specchio, specchio delle mie brame, a Taormina qual’è l’immobile più fatiscente del reame?”. Così, più o meno, reciterebbe l’adattamento in chiave moderna di una fiaba. Peccato che qui ci sia ben poco di fiabesco perchè parliamo della condizione da incubo del patrimonio comunale della Città di Taormina, un lungo elenco di strutture che valgono – secondo le stime ufficiali – quasi 200 milioni di euro ma in tanti (troppi) casi ammalorate. Abbiamo dato uno scossone (il primo…) sulle scuole, dando dimostrazione con la vicenda della scuola dell’Infanzia di Trappitello di come a Taormina si possono e si devono affrontare i problemi e abbiamo messo in apprensione la politica taorminese. Andiamo oltre, facciamo un’ulteriore riflessione su come in questa città non si fanno quasi mai le manutenzioni e anche quando si effettuano dei lavori non si comprende come vengano realizzati.

Il tetto della scuola di Via Santa Filomena è una dimostrazione pratica di come Taormina sia diventata nel tempo una terra promessa dei lavori alla carlona e di come si sprecano poi le risorse pubbliche.

E allora ecco un altro esempio: la delegazione di Trappitello, dove si era pure valutata lunedì scorso l’opportunità di trasferire proprio i bambini della Scuola dell’Infanzia.

I cittadini ci hanno segnalato che anche questi locali non godono esattamente di piena salute e, per la legge di San Tommaso, siamo andati a dare un’occhiata, ricordando bene che questo edificio è stato ristrutturato pochi anni fa, nella passata legislatura. Tra il 2014 e il 2015, quindi 7 anni fa, non ai tempi di Carosello e Topo Gigio.

Per tornare indietro nel tempo, il 5 settembre 2014 vennero informati i cittadini che la sede della Delegazione Municipale di Trappitello doveva essere trasferita (in via Francavilla n. 28) al fine di eseguire i lavori per rimettere a nuovo la sede originaria degli uffici comunali. Nei mesi successivi avverrà la riapertura della delegazione. Guardate l’atto comunale di liquidazione finale dei lavori, che risale al 30 ottobre 2015, con l’importo complessivo delle attività in oggetto di manutenzione straordinaria.

Avete letto bene, un progetto da 290 mila euro per lavori di manutenzione straordinaria. Ci si aspetta che siano stati fatti dei lavori a regola d’arte, ma questo è lo stato attuale dell’immobile.

E’ un déjà-vu di altre identiche situazioni, come per le scuole: pareti scrostate, muffa, infiltrazioni, i bagni con lo scarico che non funziona e quello per i disabili neppure agibile. Mettiamo un bel divano e un tappeto per coprire e ce ne freghiamo come in fondo accade per la gran parte degli edifici comunali di Taormina? Oppure è meglio intervenire e manutenzionare i locali per evitare un aggravio della situazione? Addirittura c’è una tettoia all’ingresso che è evidentemente lesionata e andrebbe transennata non domani ma ieri.

Siamo alle solite, il tema di fondo è lo stesso: piccole problematiche irrisolte diventano emergenze e richiedono grossi importi per risolvere il tutto. E nel caso della delegazione si tratta pure di un bell’edificio, che – ricordiamolo – serve un territorio, Trappitello, dove oggi abitano 5 mila abitanti, una frazione forse considerata da qualcuno ancora alla stregua di un “dormitorio” e non una zona in espansione residenziale e commerciale, una risorsa per Taormina e non una zavorra. Di certo Trappitello per qualcuno rimane un feudo meramente necessario per il rito scientifico quinquennale delle prese per il culo politico-elettorali.

Ovviamente il manuale dello stupidario in salsa paesana reciterà le consuete formule: “Ma non c’è il bilancio”, “ci vuole l’impegno della spesa”, “Ma chi gliel’ha detto al giornalista e chi l’ha fatto entrare?”, “E’ tutto apposto”, “Stavamo già intervenendo”, “E’ già tutto pronto per i lavori”, “Siamo sicuri che le foto sono recenti?”. Un pò come per la storia della Scuola dell’Infanzia, quando ci risulta che qualche asinello d’annata abbia messo in dubbio l’autenticità della documentazione mostrata, che in effetti – lo confessiamo – era datata, perché il nostro blitz a scuola risaliva a 5 giorni fa, al lontanissimo 2 dicembre 2022. D’altronde Taormina è una culla della teatralità di quartiere, del vittimismo che si traduce nel fatto personale, ma soprattutto del “faremo” (poi, quando non si sa), corroborato anche da una certa apatia e strafottenza generale del taorminese, che – in modalità “piangi e fotti” – mormora e critica, scrive qualche fregnata sui social ma in fondo se ne strafrega pure delle scuole che cadono a pezzi.

Insomma, qui sulla delegazione di Trappitello non saranno neppure problemi dell’altro mondo ma almeno le manutenzioni le si vogliono fare? O si aspetta sempre che un danno da 1.000 o 10 mila euro poi si vada ad aggravare sino a diventare un’emergenza da 50, 100 mila euro? Apollo 13 chiama Houston, bisogna darsi una mossa e uscire da una lunga stagione di inerzia. C’è il dissesto ma non per questo ci si deve fermare alle solite giustificazioni. Altrimenti le future generazioni si vergogneranno delle macerie che stiamo lasciando e avranno ragione da vendere.

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