HomePoliticaDe Luca: "Taormina è di tutti. Basta con la guerra guelfi-ghibellini"

De Luca: “Taormina è di tutti. Basta con la guerra guelfi-ghibellini”

TAORMINA – All’indomani del comizio tenuto in piazza IX Aprile, Cateno De Luca torna a commentare la sua discesa in campo alle elezioni Comunali a Taormina.

“Sia chiaro che non ho intenzione di fare nessuna forzatura a Taormina – ha detto De Luca nella sua diretta social -. Lo voglio dire a tutta la classe politica taorminese: non sono qui per rompere le uova nel paniere a nessuno. Ho posto delle questioni e ne potrei porre altre 10, 20 o 30, che caratterizzano in negativa l’azione politica e amministrativa del Comune di Taormina. Non riguarda l’attuale e neanche la precedente o quella prima ancora ma tutte quelle degli ultimi 20, 30 anni. Se alla fine si sono generate tutte queste situazioni e vanno bene a tutti, allora può essere che ai taorminesi non gliene frega nulla. E se non gliene frega nulla ai taorminesi, pensate che debba importare a me? Taormina non è Fiumedinisi, Taormina non è Santa Teresa di Riva, Taormina non è Messina. Taormina è patrimonio della Sicilia e del mondo, appartiene a tutti. Se i taorminesi lo comprendono, allora va bene. La scommessa ha una valenza importante per tutti. Non imprimere una marcia in più è un peccato. Saranno i taorminesi a stabilire cosa vogliono fare. Se ritengono io che io possa essere utile, ci sono. Non ho attaccato nessuno. Anziché passare il tempo a parlare di De Luca straniero, bisogna discutere i problemi e le questioni che ho posto”.

“Taormina non è solo dei taorminesi, è del mondo intero. E se ha una marcia in più quella marcia l’avrà il comprensorio e la Sicilia. Taormina, per questo, è strategicamente più importante di tutte le realtà che ho avuto l’onore di amministrare. Se entro l’8 dicembre si forma il quadro, io scendo in campo come sindaco se i taorminesi e lo farò se mettono da parte le faide tra guelfi e ghibellini che ha ridotto Taormina in queste condizioni. I problemi hanno portato al dissesto finanziario, si è creata una situazione irreversibile. Ma bisogna reagire. Dopo il dissesto si va in cancrena e Taormina non se lo merita”.

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