HomePrimo pianoDe Luca-Taormina, altro capitolo: "Sciolgo la riserva il 6 gennaio"

De Luca-Taormina, altro capitolo: “Sciolgo la riserva il 6 gennaio”

TAORMINA – Nuovo capitolo nel “tormentone” sulla candidatura a sindaco di Cateno De Luca. Il parlamentare di Fiumedinisi aveva chiuso le porte alla sua discesa in campo dichiarando il 31 dicembre “La fascia tricolore mi manca ma la candidatura a Taormina l’ho messa da parte. I medici mi hanno detto che non possono vivere più vite in contemporanea, altrimenti saltano tutte. Una delle prime cose che ho dovuto togliermi dalla testa è la mia decisione di candidarmi a sindaco di Taormina”.

E adesso, nel brindisi di inizio anno, a Santa Teresa di Riva, De Luca ha riaperto nuovamente il discorso, comunicando che la riserva la scioglierà in via definitiva il 6 gennaio, con un discorso pubblico a Taormina.

“In tutto quello che sto facendo, tra gli impegni alla Regione Siciliana e per il progetto nazionale Sud chiama Nord, posso avere spazio per Taormina? Dove lo trovo il tempo? Sono anche un marito e papà e uno studente del Conservatorio, lavoro perché non campo di politica, quindi come mi ha detto il medico “non si possono vivere più vite in contemporanea, non si può avere la pretesa di viverle tutte in contemporanea, faccia delle scelte”. Il problema è questo. Taormina in questo quadro generale è complicato incastrarla. Ho preso l’impegno di manifestarmi ai taorminesi il 6 gennaio. Parteciperò alla Santa Messa al Duomo e alle ore 18, all’uscita dalla chiesa scioglierò la riserva. Il 6 gennaio alle ore 19 dò appuntamento ai taorminesi per dire alla gente definitivamente se in tutto questo quadro riusciremo ad inserire anche questo impegno. A me piacerebbe fare il sindaco di Taormina, perché è una comunità che è stata violentata nelle sue potenzialità. Non voglio esprimere giudizi di varia natura, è una miniera non solo per i taorminesi ma per la Sicilia. La scommessa su Taormina per me è intrigante e completa la mia formazione, perché amministrare significa crescere professionalmente e umanamente. Dopo essere stato sindaco in tre comuni diversi e a Taormina ci terrei. In questo momento la mia risposta è “vorrei ma non posso” e il 6 arriverò ad una conclusione. Io quando faccio il sindaco non mi faccio tirare dalla giacca, chi mi chiede di candidarmi è convinto che potrei imprimere una marcia in più a Taormina. Ho il dovere di fare almeno delle verifiche su questo appello a candidarmi. Se ci saranno le condizioni allora sono anche disponibile a fare una riflessione per accettare quest’altra sfida. Ho bisogno di capire se è un progetto che coinvolge trasversalmente i taorminesi. Serve un’operazione di popolo”. Io quando faccio il sindaco lo faccio per 5 anni, formo una classe dirigente e in certi casi c’è bisogno di fare il lavoro sporco. Come “Mastrolindo”, tolgo le incrostazioni e poi vado via”.

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