TAORMINA – Caos all’Ars dopo lo stop alla proposta di legge “Salva Ineleggibili” che ha spaccato il governo regionale, si allungano anche i tempi per la reintroduzione del voto diretto per le Provinciali, con l’election day di giugno che ora può saltare, ma soprattutto il clima sempre più rovente rischia adesso di scatenare un clamoroso effetto domino. E’ un risiko che da Roma a Palermo potrebbe interessare a cascata Taormina.
Secondo le previsioni del sindaco di Taormina e leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca, in una intervista rilasciata a Rei Tv si va verso un “Papeete bis”, quindi si prospetterebbe il voto anticipato, già dopo le Europee. “Ricordatevi il Papeete dopo le elezioni Europee del 2019 e mettete in conto che potrebbe esserci la stessa assunzione di posizione, in base ai risultati delle Europee. Io vedo il centrodestra ogni giorno sempre più logoro. La coperta prima o dopo si strappa“.
De Luca prepara la sua ricandidatura alla presidenza della Regione e, nonostante il no di Pd e M5S all’ospitalità di un candidato di SCN alle Europee, mette nuovamente alle strette il centrosinistra per provare un accordo in vista del nuovo assalto a Palazzo d’Orleans. “Non sono uno che fa compromessi a ribasso – ha detto De Luca a Rei. Io oggi potevo parlare da presidente della Regione e non l’ho fatto perchè non accetto certe logiche e ho detto no al centrodestra alla proposta di fare il loro candidato. Ora il discorso vale per i nuovi compagni di viaggio. O si fa un passo in avanti o non tratto con l’ultima correntina che dice no ad una eventuale progettualità comune. Ognuno a casa propria si sistemi le proprie dinamiche. Ho già in mente un percorso: primarie di coalizione, ampie, da fare non all’ultimo momento ma qualche anno prima, 1 o 2 anni prima. Poi, in base a quel risultato, si farà il progetto, senza arrivare a 6 mesi dalle elezioni che siamo un’accozzaglia”.
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Queste le parole di De Luca, che dunque scalda i motori per le Europee ma già si proietta decisamente oltre. Attenzione al gioco ad incastri che delineerà lo scenario all’orizzonte a Taormina. Se dovesse verificarsi un “Papeete bis”, con il voto anticipato per le Politiche, De Luca potrebbe anche decidere di dimettersi in anticipo da sindaco di Taormina dopo il voto per Bruxelles ma – precisiamolo – non avrebbe un obbligo in tal senso. Ricordiamo che il ruolo di Europarlamentare come quello di parlamentare nazionale è compatibile con la carica di sindaco. Molto diverso invece sarebbe il discorso se dovesse maturare una crisi politica a Palermo o se, in relazione alle vicende romane, si dovesse scomporre e frantumare l’attuale quadro politico siciliano. A quel punto De Luca si lancerebbe subito nella corsa alla presidenza della Regione e partirebbe con largo anticipo per la sua campagna elettorale, all’inseguimento dell’obiettivo da sempre dichiarato. In quest’ultima eventualità si accelererebbe, quindi, in maniera significativa lo scenario che, comunque, presto o tardi, in ogni caso, avverrà a Taormina come già a Messina, dove De Luca lascerà la fascia tricolore in anticipo (prima, molto prima, del 2028) e la renderà nuovamente contendibile per il suo terzo assalto alla presidenza della Regione Siciliana.
Vedremo, dunque, cosa accadrà. Tra la profezia di un altro Papeete, la guerra a Schifani e ora pure le primarie del centrosinistra, a soli 8 mesi dal voto del maggio 2023, De Luca è già proiettato oltre Taormina, a tutto campo verso altre sfide. Taormina aspetta e cerca di capire il suo destino, sempre più stretta nella morsa del triangolo Bruxelles-Roma-Palermo. E la giostra politica paesana, intanto, è pronta a ripartire.
