TAORMINA – Cateno De Luca lancia segnali al centrosinistra per la composizione di un nuovo quadro politico in Sicilia, con possibili clamorosi riverberi extra-regionali.
“Il 25 settembre di un anno fa abbiamo prenotato il governo della Regione Siciliana per arrivarci definitivamente. Non a caso sto aiutando il mio amico Marco Falcone, per avere un’eredità migliore e per ricevere poi bilanci meno disastrosi di quelli attuali. Oggi noi rappresentiamo per il Pd, per il M5S e per le aree alternative a questo governo, l’unica soluzione per arrivare al governo”.
“A noi 5 anni o 10 di opposizione non cambia la vita ma per gli altri è diverso. Dopo 15 o 20 anni di opposizione magari potrebbero avere la soddisfazione di poter arrivare alla maggioranza per incidere per la loro terra. Ci hanno provato in passato e non ci sono riusciti. L’unica soluzione che hanno è Cateno De Luca. Ecco perché l’area di centrosinistra interloquisce con noi. E’ un ragionamento logico ed è chiaro che la leadership dell’area alternativa al governo è di Sud chiama Nord, lo hanno stabilito gli elettori. Chi mette in discussione questa cosa, vuole restare all’opposizione. Questa posizione non può essere oggetto di trattativa, è già acquisita ed è la premessa ad ogni discorso”.
De Luca va oltre: “A Roma stanno discutendo in questo momento del premierato e del nuovo sistema elettorale, che però non credo possa passare dalla modifica del sistema dei collegi. Ciò significa che in Sicilia, che in termini di popolazione è la terza o quarta regione italiana, è l’unica regione dove la presa di posizione di un partito può ribaltare tutti i collegi. Ciò significa che i 15 collegi uninominali tra Camera e Senato della Sicilia, oggi tutti o quasi ad appannaggio del centrodestra, con una strategia di coalizione passerebbero a noi e al centrosinistra, al M5S e al PD. Lo sapete cosa significherebbe ribaltare 15 collegi?”.
Infine De Luca ha ribadito la sua chiusura a Renzi: “Preferisco non partecipare alle Europee del 2024 ma con Renzi non c’è alcuna possibilità di dialogo. Non conosce le regole basilari, non esiste e non può esistere nessun discorso con lui. Renzi no, con gli altri si può discutere. Calenda? Non è che si sia dimostrato chissà cosa, ma nelle scorribande politiche ci sta anche un ragionamento”.