TAORMINA – “Il 22 febbraio saremo a Roma a fare una manifestazione a sostegno dell’agricoltura e della libertà di impresa ma anche per lanciare un movimento meridionalista autonomo”. Così il sindaco di Taormina e leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca, prepara l’adunata di giovedì nella capitale in cui si schiererà a difesa della protesta del mondo e battezzerà la sfida dello sdoganamento del suo movimento politico sul più ampio fronte dell’intero Meridione. Di questo ed altro ha parlato De Luca stamattina su Rai3, ospite del programma Agorà.
E stavolta De Luca, oltre a pungere il suo omonimo campano, e a ribadire la sua posizione critica verso il governo Meloni, non ha risparmiato una frecciata anche alla sinistra.
“Non ho capito se la manifestazione dei sindaci in cui c’era Vincenzo De Luca puntava a contestare l’autonomia differenziata o la mancata firma dell’atto di coesione. Sono temi diversi ma mettono in evidenza la debolezza delle regioni politiche del Meridione, per colpa nostra. Questa autonomia differenziata è figlia di una strategia del centrosinistra che nel 2001 ha tentato inutilmente di inseguire Bossi. E De Luca fa parte del Pd e gli ho detto un anno fa di rompere gli indugi e fare un partito autonomista a trazione meridionalista e lui mi ha risposto: “Tengo famiglia”. Il Meridione oggi non ha potere contrattuale nella stanza dei bottoni per evitare di continuare ad essere dileggiato. L’Autonomia differenziata è un disegno criminale perché costringe due squadre di calcio a garantire le stesse prenotazioni con regole diverse e una in un campo in erba sintetica e l’altra su un campo disastrato. Io a Messina per 4 anni ho avuto la migliore performance d’Italia in capacità di spesa, dati ufficiali dell’Agenzia di Coesione, quindi significa che gli amministratori del Sud non sono tutti cretini e incapaci. C’è una nuova generazioni di amministratori di un Sud che è stanco di queste sceneggiate ed è stanco di vedere che sulle battaglie serie poi passi solo il messaggio dell’insulto e della caciara”.
