HomeEuronewsDal virus al nucleare: gli sciacalli da salotto ora cavalcano la guerra

Dal virus al nucleare: gli sciacalli da salotto ora cavalcano la guerra

Il Covid (per ora) per i media è finito, come d’incanto è andato via verso altri pianeti inesplorati. Di certo la pandemia non ha più lo stesso “appeal” di qualche tempo fa. E’ il momento della guerra in Ucraina, che fa più audience ed è il tema da sviscerare in ogni suo aspetto per tenere la gente incollata alla TV, piuttosto che sui siti dove proliferano informazioni vere (una parte) e non manca la solita caterva di fake news (parecchie).

Aspettando gli sviluppi politici e diplomatici, bisognerebbe concentrare l’attenzione sulla tragedia di chi ha perso tutto e di chi sta lottando per la vita mentre dal cielo gli cadono le bombe in testa, di chi scappa con disperazione per mettersi in salvo dall’inferno della guerra. Ma soprattutto ragionare a tutti i livelli sul come fare ciascuno di noi qualcosa per aiutare questa povera gente ucraina che sta subendo un genocidio. 

E invece ci risiamo. I soliti soloni da salotto spostano l’attenzione sul terreno del “terrore” per catalizzare l’attenzione della gente. Se prima il “bombardamento” h24 era sui contagi da Covid, adesso improvvisamente il virus è stato cancellato dai palinsesti, i virologi che ci hanno fatto un mazzo così per due anni, sono stati esonerati e sostituiti dai nuovi eroi dei talk show: i guerrologi. Prima c’erano i Bassetti, Galli e Pregliasco di turno a parlarci di varianti, contagi e green pass, ora è la volta degli esperti di tattiche di guerra che si collegano dal divano di casa loro, impettiti e ben calati nella parte dei tuttologi, anche se magari con il fiasco di vino e i popcorn fuori dall’occhio della telecamere. I guerrologi sono arrivati per dirci che Putin potrebbe sganciare da un momento all’altro una bomba atomica sull’Europa. Intendiamoci, ormai la follia di questo conflitto può generare qualsiasi tipologia di avvenimento e nulla, purtroppo, si può escludere, la situazione è sfuggita di mano ma da lì a sbilanciarsi in modo esplicito nelle profezie funeree del conflitto nucleare c’è una distanza siderale e si dovrebbe avere molta ma molta più moderatezza sul tema.

La grancassa della paura si è scatenata con i servizi che ci fanno vedere quante bombe nucleari ha la Russia, con lo schemino in cui si fa il riepilogo e la conta esatta: i russi ne hanno 5500 e gli americani 6500, poi ci fanno vedere la cartina dell’Europa anticipando che Putin potrebbe far lanciare una bomba capace di raggiungere la Spagna.

Lo abbiamo capito bene che i russi hanno attaccato la centrale nucleare più grande d’Europa e ne hanno preso il controllo, le notizie vanno date e non si possono (e non si devono) nascondere ma l’informazione degna di essere chiamata tale è uno strumento di comprensione per la gente e non va intesa come un generatore di paura, che poi cresce e si moltiplica andando a devastare comparti sociali ed economici già duramente provati da due anni micidiali di emergenza Covid.

Andiamoci piano e smettiamola di alimentare altra tensione, la gente è stanca ed è meschino che si possa speculare su una guerra e mettere altra benzina sul fuoco, scatenando il panico generale. Il momento è grave, l’ora è drammatica ma bisogna affrontarla con la speranza della pace, inseguirla e conquistarla, mettendo tutti il proprio mattone per questo obiettivo. La crisi esige lo sforzo corale di misurare i gesti e le parole. Nessuno sa cosa potrebbe fare Putin né sin dove potrebbe spingersi ma esasperare i toni non aiuta e si rischia di aggravare la situazione. Nessuno si arroghi il diritto di spingersi oltre i fatti, “sciacallando” e replicando la gestione indegna dell’informazione che c’è stata con la pandemia.

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